Oggi sciopero di 24 ore del trasporto pubblico locale. Gli orari dell’astensione città per città

In programma anche una serie di manifestazioni nelle piazze di Roma, Venezia, Bologna, Napoli, Perugia, Modena, Torino, Vicenza e Bari

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Ottobre 2023 - 10:55 OLTRE 6 MESI FA
sciopero trasporto pubblico locale

Foto Ansa

Al via lo sciopero nazionale di 24 ore del trasporto pubblico locale, proclamato dal sindacato di base Usb. Lo stop inizialmente programmato per il 29 settembre è stato poi spostato ad oggi, dopo essere stato precettato.

Oggi sciopero di 24 ore del trasporto pubblico locale

A rischio dunque autobus, metro e treni locali in tutta Italia, in una giornata di mobilitazione che vede in programma anche una serie di manifestazioni nelle piazze di Roma, Venezia, Bologna, Napoli, Perugia, Modena, Torino, Vicenza e Bari.

Qui di seguito gli orari dell’astensione dal servizio nelle principali città interessate dallo sciopero, come si legge sul sito dell’Usb. Gli orari della protesta variano da città a città, nel rispetto delle fasce di garanzia.

* ROMA. Dalle 08:30 alle ore 17:00 e dalle 20:00 a fine servizio.

* MILANO. Astensione dal lavoro dalle ore 00:01 alle 05:29, dalle 08.31 alle 12.29 e dalle ore 15.31 a fine servizio.

* VENEZIA. dalle ore 06 :00 alle ore 09:00 e dalle ore 12:00 alle 15:00.

* BOLOGNA. Movimento e biglietterie dalle 08:30 alle 16:30 e dalle 19:30 fino a fine servizio.

* NAPOLI. L’Anm dalle ore 05,30 alle 08,30 e dalle 17,00 alle 20,00 (ultima partenza utile 30 minuti prima).

Le richieste alla base dello sciopero

Tra le richieste alla base dello sciopero “salari e condizioni di lavoro dignitosi” anche con l’introduzione del salario minimo per legge a 10 euro l’ora.

Il superamento degli appalti e subappalti “ad aziende private che offrono servizi di scarsa qualità e lavoro sottopagato”; l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro.

E anche la necessità “di combattere l’attuale legge sulla regolamentazione degli scioperi nei servizi pubblici essenziali che – secondo l’Usb – in un modo sempre più aggressivo vuole vanificare la conflittualità della categoria impedendo l’esercizio del diritto di sciopero”.