Omicidio Alatri, la fidanzata di Emanuele Morganti: “Ucciso per uno scambio di persona”

Emanuele Morganti
Emanuele Morganti

ROMA – “Prima di sparire tra la folla è riuscito a prendermi le guance e a darmi un bacio dicendomi che era meglio andare via. È l’ultima volta che mi ha parlato”. Così Ketty Lisi, la fidanzata di Emanuele Morganti, il ventenne ucciso fuori da un locale ad Alatri, intervistata dal Tempo, racconta gli ultimi istanti di vita del suo ragazzo:

“È stato picchiato, prima all’interno. Perché credevano fosse lui a importunare la barista – dichiara tra le lacrime -. Lo hanno trascinato in un angolo. Non vedevo niente. Solo tanta confusione. Poi sono riuscita a guadagnare l’uscita e ho visto Emanuele che era scortato da quattro persone. Aveva la maglietta strappata, il sangue vicino alla bocca e lui agitato che diceva Ma non sono io ad aver dato fastidio. Non sono io. Perché mi cacciate? Non è giusto. Gli hanno dato un altro schiaffo”.

“Tutti urlavano, gridavano. Io ho preso il telefonino per chiamare i carabinieri, ma una ragazza mi ha detto che già erano stati avvertiti e che era meglio se restassi con lei. Che quelli potevano farmi male. Mi ha dato un bicchiere d’acqua e mi ha fatto sedere”. Ma Ketty non è rimasta ferma a guardare, come infatti ha ammesso: “Sono riuscita a svincolarmi e sono arrivata dove c’era quel gruppo immenso di gente. Sono scappati tutti. Sopra Emanuele c’era Gianmarco che era sconvolto e ferito. Emanuele non parlava”.

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