Omicidio di Meredith Kercher: il patrigno di Amanda: "Guede disse che lei non c'entrava"

PERUGIA- ''Già nel 2007 Rudy Guede aveva detto che Amanda non era nella casa in cui venne uccisa Meredith Kercher'': il patrigno di Amanda Knox, Chris Mellas (secondo marito della madre della giovane americana, Edda), rivela a ''Gente'' in edicola da lunedì le sue impressioni sulle ultime udienze del processo d'appello di Perugia nei confronti della stessa Knox e di Raffaele Sollecito per l'omicidio di Meredith Kercher. Testo del quale il settimanale ha fornito oggi un'anticipazione.

Mellas – si legge in una nota di Gente – si sofferma in particolare sulla testimonianza di Mario Alessi, all'ergastolo per l'omicidio di Tommy Onofri, che, davanti ai giudici ha detto ciò che Guede gli avrebbe rivelato nel carcere di Viterbo, dove i due erano detenuti.

''Lo ripeto – dice Chris Mellas – Guede aveva già detto, nel 2007, che Amanda con quell'omicidio non c'entrava nulla. Accadde quando l'ivoriano era in fuga in Germania. Un suo amico, Giacomo, gli telefonò attraverso Skype. La telefonata avvenne nei locali della questura di Perugia perché la polizia voleva individuare esattamente dove si trovasse Rudy. La conversazione venne registrata: in quell'occasione, a una domanda di Giacomo che chiedeva se quella notte Amanda fosse stata presente a casa di Meredith Kercher, Guede rispose: 'No, Amanda non c'era'''.

Mellas non si esprime su quale potrà essere l'esito del processo. ''Ma stanno emergendo – sostiene – fatti importanti. Sono più fiducioso, la giuria ha sicuramente un atteggiamento diverso rispetto a quello tenuto dai giudici di primo grado. Hanno finalmente affidato a periti super partes l'analisi dei reperti scientifici. Da quelle perizie giungeranno risposte determinanti. Credo che dopo quelle risposte si arriverà finalmente alla verità: Amanda e Raffaele sono innocenti. E sono in carcere da quattro anni – conclude Mellas – detenuti ingiustamente''.

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