ROMA -Il sostituto procuratore di Roma ha presentato ricorso contro l’assoluzione di Raniero Busco, accusato di aver ucciso l’ex fidanzata Simonetta Cesaroni. La donna venne ammazzata con 29 coltellate il 7 agosto del 1990 in via Poma, a Roma.
Il sostituto procuratore generale Alberto Cozzella, che ha già sostenuto l’accusa nel processo d’appello, ha firmato il ricorso contro la sentenza della Corte d’Appello di Roma, che lo scorso 27 aprile ha assolto Busco.
In primo grado, il 26 gennaio del 2011, Busco era stato condannato a 24 anni di reclusione. La sentenza era poi stata ribaltata in appello: Busco era stato assolto per “non aver commesso il fatto”.
Ora la Procura generale ha deciso di contestare quell’assoluzione. Nel ricorso, secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, si contestano soprattutto gli esiti della perizia disposta dai giudici e decisiva nel processo d’appello.
Secondo la Procura i ragionamenti dei periti sarebbero stati tutti volti ad azzerare tutto ciò che i consulenti della Procura stessa avevano fatto nel giudizio di primo grado.
In più la Procura sottolinea alcuni “errori” che sarebbero stati commessi. Su tutti, il fatto che sarebbero stati ignorati una serie di atti inseriti nel fascicolo processuale, oltre ad alcune contraddizioni.
Quindi, secondo la Procura, l’assoluzione d’appello sarebbe fondata sugli esiti di una perizia contraddittoria.