Omicidio Sandri: al via l’appello, si attende la sentenza definitiva

Si è aperto mercoledì mattina in Corte d’assise d’appello a Firenze il processo di secondo grado per l’omicidio di Gabriele Sandri, ucciso l’11 novembre del 2007 nell’area di servizio dell’A1 Badia al Pino da un colpo di pistola sparato dal poliziotto Luigi Spaccarotella. Gli avvocati della difesa, Federico Bagattini e Giampiero Molino, e quello della famiglia di Sandri, ritengono che la sentenza possa arrivare già in giornata.

In primo grado Spaccarotella fu condannato a 6 anni di reclusione per omicidio colposo. La procura generale e quella di Arezzo hanno fatto appello chiedendo che venga riconosciuto l’omicidio volontario, e quindi che venga aggravata la pena. In aula sono presenti i familiari di Sandri. Assente l’agente Spaccarotella.

In aula a sostenere l’accusa – su sua richiesta – è Giuseppe Ledda, pm nel processo di primo grado. ”Vogliamo solo verità e giustizia – ha detto Giorgio Sandri, il padre di Gabriele, prima dell’inizio del processo – Oggi mi aspetto di poter dire che sono fiero di essere italiano”. Il difensore di Spaccarotella, l’avvocato Bagattini, ha detto che l’agente ”sta malissimo da un punto di vista psicologico”, aggiungendo che la loro richiesta di appello è mirata ad una riduzione della pena.

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