Omicidio-suicidio a Pisa: il figlio non superò mai il divorzio dei genitori

PISA, 14 SET – Quella separazione tra i genitori, avvenuta molti anni fa, quando lui era un bambino, era stata uno choc dal quale non si e' mai ripreso e che anzi si e' acuito nel tempo. E' questa l'ipotesi di movente sulla quale starebbero lavorando gli inquirenti per spiegare i motivi che la notte scorsa a Pisa hanno spinto Bernardo Bandettini a uccidere a colpi di pistola il padre Maurizio, prima di togliersi la vita sparandosi alla testa.

Il giovane non avrebbe mai superato le conseguenze del divorzio tra i genitori, continuando ad abitare in via Lavagna, insieme alla madre, e vivendo come un autentico abbandono la scelta del padre di rifarsi una famiglia trasferendosi a Livorno, dove ha vissuto a lungo finche' la seconda moglie non e' deceduta in seguito a una grave malattia. A far esplodere la rabbia cieca di ieri sera sarebbe stata la nuova relazione del padre, che avrebbe spinto Bernardo a chiedere un incontro chiarificatore con il genitore, poi sfociato nel dramma.

Amici e conoscenti della famiglia, molto nota in citta', sono sotto choc: l'anziano dentista era stimato e benvoluto, cosi' come il figlio. Brillante studente al liceo scientifico arcivescovile Santa Caterina e all'universita', Bernardo viene descritto come un giovane capace che pero' non e' mai riuscito a staccarsi dal dolore della separazione dei genitori e dal dolore della madre che non avrebbe mai accettato la fine del matrimonio.

E con il passare degli anni lo stato di prostrazione sarebbe aumentato, anche in seguito all'insorgenza di una malattia che l'avrebbe colpito di recente. In molti ritengono che anche la mancanza di un legame stabile con una donna (nonostante le numerose fidanzate avute negli anni) fosse da ricondurre proprio alla traumatica fine del rapporto tra i suoi genitori.

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