Omicron e vaccino: efficacia booster 86% contro casi gravi, 50% su contagi

Perché anche i vaccinati contraggono il virus e quanto ci difende il booster dalla malattia severa? Le risposte dell'Istituo Superiore di Sanità.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Luglio 2022 - 10:58 OLTRE 6 MESI FA
Omicron e vaccino

Omicron e vaccino: efficacia booster 86% contro casi gravi, 50% su contagi (foto ANSA)

L’efficacia del vaccino anti-Covid nel periodo di prevalenza Omicron (dal 3 gennaio) è dell’86% contro la malattia severa nei vaccinati con dose booster. Lo evidenzia il report esteso dell’Iss sottolineando che passa al 67% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, 68% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni, e 70% nei vaccinati con ciclo vaccinale completo da oltre 120 giorni.

Vaccino contro Omicron, con booster coperti al 50%

Contro i contagi, invece, l’efficacia del booster è del 50%, e scende al 37% nei 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, al 28% tra i 91 e 120 giorni, e 45% oltre 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale. 

Omicron, le reinfezioni e l’efficacia dei vaccini: il report dell’Iss

Alcuni dati apparentemente non conformi all’atteso, come l’efficacia nei vaccinati con ciclo completo da 91-120 giorni inferiore all’efficacia nei vaccinati con ciclo completo da oltre 120 giorni, spiega l’Iss, “è da attribuire ad alcuni limiti dell’analisi, tra cui i più importanti sono la cospicua diminuzione dei soggetti suscettibili a partire dal mese di gennaio 2022, in relazione all’aumento della circolazione della variante Omicron, altamente trasmissibile, con il risultato di un aumento della quota di persone che hanno avuto un’infezione non notificata, che per l’analisi risultano come ‘non vaccinati’ e che però hanno una protezione data dall’infezione”.

Dopo alcuni mesi di circolazione della variante Omicron, aggiunge l’Iss “il confronto tra vaccinati e non vaccinati sta quindi perdendo progressivamente di validità nel calcolo dell’efficacia visto che negli ultimi mesi il numero di nuove infezioni è stato particolarmente elevato, portando quindi ad una riduzione del numero dei suscettibili, in particolare nel gruppo dei non vaccinati e nelle fasce più giovani. Analizzando infatti le stesse tabelle nel periodo precedente la circolazione di Omicron, tali anomalie non si evidenziano”.