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Onda, 19 studenti accusati di devastazione e saccheggio. Rischiano 15 anni

di Daniela Lauria |26 Marzo 2014 14:24

Università statale di Milano (Foto Lapresse)

MILANO – Dal 10 al 13 dicembre 2008 occuparono l’Università statale di Milano contro i tagli alla scuola dell’allora ministro Maria Stella Gelmini. Oggi, a 6 anni di distanza, quei 19 studenti del cosiddetto Movimento Onda, rischiano dagli 8 e i 15 anni di carcere e sono accusati di “devastazione e saccheggio”.

Secondo l’accusa portarono via dalla mensa e dal bar dell’ateneo un “ingente quantitativo di derrate alimentari” e danneggiarono alcuni locali dell’edificio. La procura di Milano ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini, atto d’ufficio che prelude alla richiesta di processo, per gli studenti. Dovranno rispondere anche di violenza privata e interruzione di pubblico servizio.

Per l’avvocato difensore Mauro Straini, l’accusa è “sovradimensionata”.

“Non si è mai vista un’accusa di devastazione per aver passato una notte in Università. La devastazione è un reato contro l’ordine pubblico e qui non parliamo di un’occupazione militare ma stiamo parlando di un’occupazione studentesca”.

Secondo la Procura, invece, gli studenti avrebbero compiuto una

“pluralità di atti aggressivi e pericolosi (…) col fine evidente di occupare, danneggiare, depredare, di assumere il controllo della sede universitaria, compromettendo l’ordine pubblico”.

Tra i capi di imputazione si legge che gli studenti, oltre a portare via cibi e bevande dalla mensa e dal bar dell’Università, avrebbero forzato e manomesso le serrature di alcune porte, tra cui quella dell’ingresso del Rettorato e quelle della guardiola della portineria. Avrebbero poi danneggiato anche numerose porte antipanico, distrutto l’insegna luminosa del punto vendita Cusl e il portone dell’Aula Magna.

Sempre secondo l’accusa, gli studenti avrebbero sradicato l’intonaco da alcuni muri e avrebbero anche causato ‘‘l’assoluto degrado dell’intero piano terra del settore didattico e delle salette dell’Aula Magna, le cui pareti e porte interne risultavano interamente coperte di scritte e disegni vari”.

Gli altri capi di imputazione cadranno in prescrizione nei prossimi mesi, mentre l’accusa più pesante, quella di devastazione e saccheggio, non si prescriverà fino al 2023. 

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