Open Arms, Conte scrive a Salvini di far sbarcare i minori e lui obbedisce

Open Arms: "Non possiamo garantire sicurezza a bordo". Matteo Salvini: "Potevate andare in Spagna"
Open Arms in una foto Ansa

ROMA – E’ stato disposto dalle autorità lo sbarco dei 27 minori non accompagnati a bordo della Open Arms. I minori sono 28 ma uno rimarrà a bordo perché accompagnato dal fratello. I minori sono sbarcati a Lampedusa.

Si chiude così una nuova guerra tra Salvini e le ong che salvano migranti nel Mediterraneo. La Open Arms, infatti, ha fatto sapere che dopo 16 giorni non può più garantire la sicurezza delle 134 persone a bordo. Parole a cui il ministro dell’Interno ha risposto dicendo che in 16 giorni l’imbarcazione sarebbe già arrivata in Spagna. A questo punto è intervenuto il premier Giuseppe Conte, che ha inviato una seconda lettera a Salvini, invitandolo a far sbarcare almeno i minori. E Salvini alla fine ha dovuto accettare il diktat del presidente del Consiglio.

Intanto la Polizia ha deciso di ascoltare il medico Francesco Cascio, che aveva detto che i migranti fatti sbarcare (perché stavano male) in realtà stavano bene.

L’attacco di Salvini sui “presunti” minori.

Qualche ora dopo lo sbarco, Salvini ha tuonato: “Altri cedono, ma la mia posizione non cambia”. E insiste: “Sono curioso di vedere i presunti minori”.

“Mi riferiscono da Lampedusa – dice – che dei 27 immigrati per i quali è stato ordinato lo sbarco in quanto minorenni, già 8 si sono dichiarati maggiorenni! Vedremo gli altri… Dopo i ‘malati immaginari’, ecco i ‘minorenni immaginari’! Mentre altri cedono, io non cambio idea”.

La lettera di Conte a Salvini.

Il premier Giuseppe Conte ha inviato una nuova lettera a Matteo Salvini in cui ribadisce che è necessario che sia autorizzato lo sbarco immediato delle persone di età inferiore agli anni 18 presenti a bordo della nave Open Arms. Lo si apprende da fonti di Palazzo Shigi. E conferma che dalla Commissione europea ci è stata confermata la disponibilità di una pluralità di Paesi europei (Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo, Romania e Spagna) a condividere gli oneri dell’ospitalità per tutte le persone di cui ci stiamo occupando, anche indipendentemente dalla loro età.

La risposta di Salvini a Conte.

“Lo sbarco dei presunti minori è una scelta di esclusiva responsabilità del premier”. Così, si apprende da fonti del Viminale, il ministro dell’Interno Matteo Salvini risponde all’ultima lettera del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulla vicenda Open Arms. Salvini ribadisce che “la linea del Viminale non cambia”.

“L’imbarcazione con bandiera spagnola di una ong spagnola ha preferito restare in mezzo al Mediterraneo per 16 giorni anziché dirigersi direttamente verso la Spagna. Una scelta politica a danno dell’Italia e sulla pelle degli immigrati, come già successo in passato. Eppure – sottolineano le fonti del Viminale – il presidente del Consiglio ha scritto un’altra missiva a Salvini per chiedere di far scendere a terra i minori, che fino a certa identificazione sono da considerare presunti”.

Il via libera allo sbarco di queste persone, viene quindi evidenziato, “è esclusiva responsabilità del presidente Conte, che sollecitava un intervento quando la nave si trovava ancora in acque internazionali. Mentre Madrid non muoveva un muscolo, a Roma si moltiplicavano le pressioni”.

“Prendo atto che disponi che vengano sbarcati i (presunti) minori attualmente a bordo della Open Arms” e “darò pertanto, mio malgrado, per quanto di mia competenza e come ennesimo esempio di leale collaborazione, disposizioni affinché non vengano frapposti ostacoli all’esecuzione di tale Tua esclusiva determinazione, non senza ribadirti che continuerò a perseguire in tutte le competenti sedi giurisdizionali l’affermazione delle ragioni di diritto che ho avuto modo di esporti”.

Open Arms: “Non possiamo più garantire la sicurezza a bordo”.

La nave umanitaria Open Arms ha dichiarato “lo stato di necessità” e ha fatto sapere che afferma che dopo 16 giorni senza poter sbarcare i migranti salvati nel Mediterraneo l’equipaggio non può più garantire la sicurezza delle 134 persone a bordo. “Dopo 16 giorni in attesa di un porto sicuro in cui sbarcare, 6 evacuazioni mediche e dopo aver informato le autorità della nostra situazione, senza ottenere alcuna risposta, ci troviamo in una situazione di necessità e non possiamo più garantire la sicurezza delle 134 persone a bordo”, ha dichiarato una portavoce dell’Ong catalana Proactiva.

Salvini: “In 16 giorni Open Arms sarebbe arrivata già in Spagna”.

“In 16 giorni sareste già tranquillamente arrivati a casa vostra in Spagna. Quella delle ONG è una battaglia politica, non certo umanitaria, giocata sulla pelle degli immigrati. Vergogna. Io non mollo”. Lo scrive su Twitter il ministro dell’interno Matteo Salvini allegando un post con cui Open Arms stigmatizza il fatto che, dopo 16 giorni, non è stata ancora trovata una soluzione.

Nel post di Open Arms allegato da Salvini al suo tweet si legge: “Giorno 16. Il mondo è testimone di quello che hanno dovuto sopportare le 134 persone che attendono di scendere sul ponte della #OpenArms. Solo la mancanza di volontà dei politici che hanno il potere di decidere li separa da un porto sicuro. #unportosicurosubito”.

La Polizia vuole sentire il medico Francesco Cascio.

Agenti di polizia si sono recati, ieri, nel poliambulatorio a Lampedusa per sentire il responsabile Francesco Cascio. Il medico che non si trova nell’isola, sarà ascoltato probabilmente a breve o al suo rientro a Lampedusa, la prossima settimana. Ieri Cascio ha sostenuto che i tredici migranti fatti sbarcare per motivi di salute dalla Open Arms, erano in buone condizioni come refertato dal suo staff medico, salvo uno di loro che presentava una otite. Tutti i migranti sono stati poi trasferiti direttamente nell’hotspot dell’isola.

La replica di Cascio, riportata dall’Ansa: “Mi fido dei miei medici, i referti sono chiari. Non so cosa sia successo: se a bordo di Open Arms ci sono naufraghi con le patologie descritte nella relazione dal Cisom non sono gli stessi che sono stati fatti sbarcare, perché le loco condizioni erano buone, tranne un caso di otite facilmente curabile”.

La Procura di Agrigento acquisice i documenti dalla Guardia costiera.

La Procura di Agrigento ha acquisito dei documenti, relativi all’Open Arms, dalla Guardia costiera. Tra gli incartamenti che sono, adesso, al vaglio del procuratore aggiunto Salvatore Vella, anche la comunicazione con cui il centro di ricerca e soccorso di Roma scrive, chiedendo una risposta urgente, al ministero dell’ Interno sostenendo che “non vi sono impedimenti di sorta” allo sbarco.

La Procura di Agrigento è al lavoro su diversi fronti. Si stanno, al momento, valutando i documenti ricevuti e, nelle prossime ore, non è escluso che si possa procedere ad una ispezione sulla Open Arms. Oltre al fascicolo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ieri è stata aperta – dopo la denuncia dei legali della Ong spagnola – anche un’inchiesta, a carico di ignoti, per sequestro di persona. (Fonti Agi e Ansa).

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