ROMA, 15 GIU – ''Quando si parla di aborto non possiamo parlare di ''interruzione volontaria della gravidanza'', ma ''dell'uccisione volontaria di una creaturina in crescita nel seno della madre. Per questo credo opportuno dare un grande risalto al fatto che nel Lazio piu' del 91,3% sono obiettori di coscienza e soprattutto perche' non risulta che i ginecologi siano una categoria ad alta appartenenza confessionale cattolica. Mentre hanno un'alta competenza professionale in materia. Sono cioe' quelli che meglio sanno quello che fanno o che dovrebbero fare con un intervento di aborto''.
E' quanto afferma don Flavio Peloso, direttore generale dell'Opera Don Orione, in merito ai dati diffusi ieri dalla Laiga, Libera Associazione Italiana dei Ginecologi per l'Applicazione della Legge 194, secondo cui nel Lazio, il 91,3% dei ginecologi sono obiettori di coscienza e in dodici ospedali pubblici su trentadue non si eseguono interruzioni volontarie di gravidanza. ''Applicando le norme – aggiunge don Peloso – il Lazio risulta fuori legge per l'applicazione della 194. Ma in realta', a nostro avviso, questo dato rappresenta un forte segnale per la vita e sottolinea quanto l'obiezione di coscienza sia sacrosanta e doverosa. Il fatto del 91,3% di ginecologi obiettori e' invece un indizio che la legge 194 e' fuori legge e non il Lazio e il suo 91,3% dei ginecologi''.