Operaio morto alla Farnesina, schiacciato mentre recuperava il cellulare sul tetto dell’ascensore

Una delle ipotesi è che Fabio Palotti, dopo aver lavorato alla manutenzione dell’ascensore, non abbia inserito nuovamente il blocco pensando di poter recuperare velocemente il telefono dimenticato sul tetto della cabina.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Maggio 2022 - 09:36 OLTRE 6 MESI FA
Operaio morto alla Farnesina ascensore

Operaio morto alla Farnesina, schiacciato mentre recuperava il cellulare sul tetto dell’ascensore (foto ANSA)

Fabio Palotti, l’operaio trovato morto nel vano di un’ascensore del Ministero degli Esteri alla Farnesina, potrebbe essere morto per aver tentato di recuperare il telefonino che aveva dimenticato sul tetto di una delle cabine. E’ il possibile scenario ipotizzato dagli inquirenti.

Operaio morto alla Farnesina, schiacciato dall’ascensore mentre recuperava il cellulare

Mentre le indagini sono ancora in corso e sono diversi gli elementi in fase di valutazione, una delle ipotesi, riportate dal Corriere della Sera, è che l’operaio 39enne, dipendente da oltre dieci anni alla Smae di Casal Monastero, sia tornato nel vano dopo le operazioni di manutenzione per riprendere il telefono dimenticato sul tetto della cabina. Il 39enne non avrebbe azionato il meccanismo di blocco come fatto in precedenza durante le operazioni di manutenzione. In quegli attimi qualcuno avrebbe chiamato l’ascensore che lo ha schiacciato, uccidendolo sul colpo.

L’appalto alla Smae di Casal Monastero è stato intanto sospeso. L’Asl Roma 1 avrebbe riscontrato delle irregolarità su alcuni documenti, firme riguardo la formazione del personale, per le quali l’azienda dovrà pagare una multa. Si tratterebbe di mancanze che non hanno a che fare con l’incidente, ma che dovranno essere comunque verificate. Continuano comunque gli accertamenti relativi alle misure di sicurezza, per verificare se abbiano inciso su quanto accaduto. 

Le indagini sulla morte di Fabio Palotti

Diversi ancora i punti da chiarire: il 39enne finiva il turno di lavoro alle 22 di mercoledì 27 aprile, aveva un badge da ospite e il suo documento d’identità era stato trattenuto all’ingresso. Sembra però che nessuno si sia preoccupato del fatto che Palotti non era andato a ritirarlo, e nessuno è andato a controllare dove fosse. Tanto che il suo corpo è stato trovato solo alle 8.30 della mattina successiva, quando un collega ha visto la sua auto all’interno del parcheggio. Inizialmente ha pensato che avesse sbagliato turno, poi si è allarmato. È stato lui a trovare l’uomo, ormai senza vita nel vano dell’ascensore.

Il pubblico ministero ha richiesto l’acquisizione delle telecamere di sorveglianza esterne ed interne al Ministero, in modo da fare chiarezza su ciò che è accaduto. Soprattutto si vuole capire se Fabio Palotti era in turno da solo o se ci fosse qualcuno con lui, e chi sia uscito dal ministero nelle ore successive a quelle dellincidente. Disposti anche ulteriori accertamenti sull’ascensore: da verificare se il pulsante manutenzione non abbia funzionato, consentendo all’ascensore di essere chiamato, o se l’operaio si sia scordato di azionarlo.