Operata di tumore al seno, non può mettere cintura di sicurezza: multata lo stesso

Il lungomare di Rapallo

Multata perché guidava senza cintura di sicurezza. Multata nonostante i postumi di un’operazione per tumore al seno la esentavano dall’obbligo di allacciare la cintura: la donna non ha convinto gli agenti a cambiare idea.

In primis perché non aveva con sé il documento che rilascia la Asl e soprattutto, a quanto racconta la polizia stradale intervenuta, per la reazione della donna, che per dimostrare di aver subito l’intervento chirurgico ha mostrato al poliziotto il seno, con tanto di cicatrice. Infine per le frasi pronunciate l’indirizzo dell’uomo in divisa: «Le auguro di trovarsi a fare i conti con la stessa malattia che ha colpito me».

È  successo a Rapallo, in provincia di Genova: la donna, 54 anni, siede sul sedile del passeggero in auto con un amica e, diversamente dall’amica alla guida, non ha la cintura allacciata. «Abbiamo acceso il motore, siamo andate avanti di qualche metro e subito ci hanno fermato con la paletta, quando non eravamo ancora entrate sulla strada – racconta Lorena – io ho cercato di spiegare le mie condizioni di salute. Volevo mostrare all’uomo in divisa la mia cartella clinica, che del resto avevo proprio con me. Ma l’agente ha detto che serviva l’esenzione, che ancora non ho richiesto all’Asl. Così mi sono abbassata la spallina del vestito e ho mostrato la cicatrice sul seno sinistro».

Il poliziotto della Stradale che ha elevato la multa per un importo di 74 euro dà invece una versione differente dell’accaduto: «Io e il collega di pattuglia abbiamo visto che la donna, in auto, aveva messo i piedi sul cruscotto, e sembrava non aver alcuna intenzione di azionare la cintura di sicurezza – afferma l’agente – È passata davanti a noi e ci ha pure guardato, senza curarsi che in quel momento stava infrangendo una regola per la sua sicurezza. E per giunta davanti ad agenti in servizio. Abbiamo deciso di intervenire. Ma per tutta risposta la signora mi ha aggredito verbalmente: era agitata, ha detto che non avevamo cuore perché multavamo una donna malata. Si è spogliata, in mezzo alla strada, e poi mi ha fatto quell'”augurio”. Sono profondamente dispiaciuto per la condizione clinica della donna. Ma è stata lei a mancare di rispetto nei confronti della divisa che indosso».

Ora la donna ha deciso di ricorrere contro la multa elevata o perlomeno di chiedere consiglio ad un avvocato e dice: « Sono stata umiliata. In nome di tutte le persone che come me combattono il cancro, voglio andare sino in fondo a questa brutta storia».

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