Ora d'aria bambini, il ministro: "Ce l'hanno chiesto i medici". Ma per quelli lombardi è rischioso, punto Ora d'aria bambini, il ministro: "Ce l'hanno chiesto i medici". Ma per quelli lombardi è rischioso, punto

Ora d’aria bambini, il ministro: “Ce l’hanno chiesto i medici”. Ma per quelli lombardi è rischioso, punto

ROMA – Prosegue la polemica un po’ surreale sull’ora d’aria per i bambini concessa dal governo e duramente contestata da almeno due presidenti di Regione. Il ministro per la Famiglia Elena Bonetti difende la scelta, motivata seguendo il parere del Comitato scientifico che affianca il governo e dai pediatri. I medici lombardi (necessariamente più sensibili vista la situazione) la smentiscono: portare i bimbi in giro è rischioso, punto.

E rischioso è anche, aggiungiamo, alimentare confusioni e contrapposizioni laddove il buon senso dovrebbe bastare a gestire un bambino in modo da non fargli avere contatti, evitare circoli e comitive, insomma impedire gli assembramenti. Meglio che mettere medici contro medici e amministrazione centrale contro amministrazione locale per ascoltare i lamenti e le petizioni social della vasta “corporazione” dei genitori.

Il ministro: “Ci siamo affidati a medici e pediatri”

“Ci dobbiamo affidare alle valutazioni precise e rigorose del comitato tecnico scientifico al quale ieri ho chiesto io, con la sottosegretaria Zampa e il professor Villani che è il presidente della società di pediatria, un parere in merito all’opportunità di prevedere per le giovani generazioni, per i bambini e per i giovani, di ricominciare a svolgere qualche forma di attività all’aria aperta in modo graduale, regolamentato, ordinato”. Lo ha detto la ministra per la famiglia Elena Bonetti a Skytg24 sulle critiche di due regioni sulla cosiddetta ora d’aria per i bambini.

I medici di famiglia lombardi: “E’ rischioso”

“Permettere la passeggiata con i bambini è rischioso”. Lo sostiene la segretaria lombarda della Federazione dei medici di famiglia, Paola Pedrini, in un’intervista a Circo Massimo su Radio Capital nella quale ha avvisato che dopo i primi segnali di miglioramento della situazione del coronavirus: mollare così all’inizio può esser un pericolo”. “Bisogna fare molto attenzione a uscire con i bambini e ridurre gli assembramenti di persone”, ha sottolineato.

Il ministro: “Sui nonni non si potrà contare per mesi”

“I bambini e i giovani hanno necessità di una tutela della loro salute psicofisica integrale che prevede anche un’attività all’esterno che oggi gli è impedita da queste prime misure emergenziali”, ha proseguito invece il ministro Bonetti.

“Le famiglie italiane, che si sono sempre appoggiate sulla relazione tra nonni e nipoti per la gestione dei tempi di vita familiare, non potranno contare su questo aiuto per i prossimi mesi. Questo virus colpisce in modo prioritario e più pericoloso la popolazione anziana quindi dovremo prevedere una riattivazione delle normali relazioni sociali graduate anche per età. E dovremo impedire che i bambini, che sembrano essere meno soggetti al contagio del virus, siano portatori di contagio verso la popolazione anziana. Ecco perché è necessario già da adesso iniziare a programmare la ripartenza”. (fonte Ansa)

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