Oratorio Chivasso non vuole pagare multa per partita calcetto: invoca Patti Lateranensi contro Dpcm Oratorio Chivasso non vuole pagare multa per partita calcetto: invoca Patti Lateranensi contro Dpcm

Oratorio Chivasso non vuole pagare multa per partita calcetto: invoca Patti Lateranensi contro Dpcm

All’oratorio si può giocare a pallone, in barba al Dpcm Conte sulle regole anti Covid. E quindi non vuole pagare sanzioni se ci sono partite di calcetto nel suo campetto. Il parroco infatti si è appellato ai Patti Lateranensi. Dunque, è la teoria del parroco dell’oratorio Beato Angelo Carletti, l’oratorio non deve sottostare alle leggi dello Stato italiano bensì a quelli del Vaticano.

E nel Vaticano non ci sono zone rosse, arancioni, verdi. Chiusure di attività commerciali o di attività individuali (come lo sport). O meglio, anche se ci fossero, non sarebbe Conte a deciderle… Ma l’oratorio di Chivasso non è in territorio vaticano, per cui la multa al parroco è stata recapitata lo stesso.

Chivasso: oratorio non vuole pagare la multa per il calcetto

Multato per violazione delle norme anti Covid. Per aver concesso ai suoi ragazzi una partitella di pallone durante l’intervallo del catechismo. Ma il parroco chiede di non pagare i 373 euro della sanzione. E, assistito da un avvocato, si rivolge al prefetto di Torino invocando niente meno che i Patti Lateranensi.

Accade a Chivasso, provincia di Torino, dove lo scorso 4 dicembre la polizia municipale era intervenuta all’oratorio Beato Angelo Carletti su segnalazione di un cittadino. Il Dpcm del precedente 3 novembre, ricorda il quotidiano La Stampa che riporta la vicenda, vietava gli sport di contatto nelle zone a maggior rischio di contagio.

Don Davide Smiderle invoca i Patti Lateranensi

Ma il parroco, don Davide Smiderle, ha dato mandato di dare battaglia all’avvocato Alexander Boraso. Che, dopo aver messo in evidenza alcuni presunti errori formali, cita i Patti Lateranensi, in base ai quali “il Dpcm non può in alcun modo derogare alle norme relative agli accordi Stato-Chiesa, con la conseguenza che l’organizzazione dei locali dell’oratorio non sono soggetti alle sue disposizioni, ma neppure gli agenti della polizia locale potevano elevare sanzioni”. Si dice “amareggiato” il comandante della polizia municipale, Marco Delpero: “Siamo intervenuti una prima volta per spiegare che non potevano giocare a pallone in cortile. Al secondo richiamo, abbiamo dovuto fare il verbale…”. (Fonti: Ansa e La Stampa)

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