PALERMO, 1 NOV – E' stata dichiarata nulla dal Tribunale del riesame di Palermo l'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Ayo Akindele, un nigeriano di 29 anni, perche' l'atto non era stato tradotto in inglese.
L'uomo, considerato corriere della droga, non parla l'italiano. Il principio di diritto elaborato dal collegio giudicante presieduto da Antonella Consiglio e' desunto dal ''combinato disposto delle norme del codice di procedura penale con quelle previste dalla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e dal Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, firmato a New York il 19 dicembre 1966'' citato dall'avvocato Giorgio Bisagna, difensore del nigeriano.
Akindele era stato arrestato nel corso dell'operazione 'Golden Eggs', che il 30 settembre scorso ha portato all'emissione di 67 ordini di custodia. Il nigeriano e' considerato uno dei corrieri africani che portavano eroina e cocaina in Italia, con il sistema degli ovuli ingeriti. Oltre alle norme internazionali, il Tribunale cita anche una sentenza della Consulta e conclude che ''non esiste alcun dubbio sul fatto che il provvedimento applicativo di una misura cautelare costituisca un atto funzionale alla comprensione dell'esatto significato della natura e dei motivi dell'accusa mossa nei confronti di un indagato''.