Orlandi, vedova De Pedis: "Lui non c'entra col sequestro della ragazza"

Pubblicato il 15 Giugno 2012 - 21:50 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ''De Pedis conosce Monsignor Piero Vergari nel 1986. Perciò, nel 1983, quando Emanuela scompare non lo conosceva ancora''. In una lettera indirizzata alla trasmissione ''Quarto Grado'', Carla De Pedis, moglie del boss della banda della Magliana, rompe un silenzio durato anni. La donna nega che il marito possa aver aiutato Don Vergari nel sequestro di Emanuela Orlandi. L'uomo, attualmente indagato per concorso nel sequestro della giovane cittadina vaticana, all'epoca era Rettore della Basilica di Sant'Apollinare.

La moglie di Enrico De Pedis, la cui tomba nella Basilica di Sant'Apollinare è stata aperta il 14 maggio scorso alla ricerca dei resti della Orlandi, rivela i motivi secondo i quali l'uomo fu seppellito al fianco di Papi e Vescovi.

''Quando mio marito uscì dal carcere, ci recammo più volte a far visita a Monsignor Vergari e decidemmo di sposarci lì. Pochi giorni prima del matrimonio eravamo nella sacrestia, quando Vergari ci disse che un signore aveva intenzione di trasferire la moglie deceduta dal Cimitero del Verano a Sant'Apollinare. L'uomo si era impegnato a ristrutturare l'organo della Chiesa. Il giorno dopo la morte di mio marito, chiesi a Monsignor Vergari se fosse possibile seppellirlo a Sant'Apollinare. Il prelato rispose che occorreva il nulla osta del Cardinale Vicario. Io e i miei cognati ci impegnammo a risanare quegli ambienti ormai abbandonati, cosa alla quale provvidero artigiani che già avevano lavorato per l'allestimento di altre tombe nel territorio Vaticano''.