Orso morto in Abruzzo, ucciso da una fucilata

Orso morto in Abruzzo, ucciso da una fucilata
Esemplare di orso marsicano

L’AQUILA – E’ stato ucciso a fucilate l’orso marsicano trovato morto venerdì 12 settembre a Pettorano sul Gizio, vicino L’Aquila. Nel corpo del plantigrado, un esemplare maschio di 3/4 anni, sono stati trovati cinque pallettoni. E’ quanto risulta dalla necroscopia: cade così l’ipotesi dell’avvelenamento, come invece è accaduto per Daniza, l’altra orsa morta il giorno prima in Trentino, durante la cattura.

Dei cinque pallini da caccia uno solo avrebbe perforato l’intestino dell’orso abruzzese, provocando una peritonite acuta e la morte dell’animale. Gli altri quattro pallini che facevano parte della cartuccia – dei dieci che la compongono – non sarebbero andati a bersaglio.

I pallettoni sono entrati dalla parte posteriore sinistra dell’animale, si presume quindi che l’orso fosse di spalle rispetto alla persona che ha sparato. Ora è caccia allo sparatore. Il corpo forestale dell’Aquila che sta portando avanti le indagini, ha avviato una serie di controlli mirati per risalire all’arma che ha sparato e quindi al suo possessore.

Nel frattempo si attende l’esito degli altri esami in corso all’Istituto zoo profilattico di Grosseto che dovranno stabilire l’ora del decesso e altri particolari utili all’inchiesta aperta per il momento contro ignoti con l’accusa di uccisione di animale protetto con arma da fuoco.

Domenico Ventresca, portavoce del Comitato per l’allontanamento degli orsi dal territorio di Pettorano , costituitosi nelle scorse settimane, prende le distanze:

“Tutti noi, residenti delle frazioni di Pettorano sul Gizio, prendiamo le distanze da chi ha sparato e ucciso l’orso ma, nello stesso tempo, chiediamo che sia tutelata la nostra dignità di poter vivere liberamente e tranquillamente nelle nostre abitazioni così come abbiamo sempre fatto. A questo punto – aggiunge Ventresca – la priorità è attivare tutte le misure necessarie affinché gli orsi non continuino a girare liberamente per le strade e i pollai delle frazioni e del paese. La situazione è straordinaria, ma soprattutto pericolosa per gli orsi e per le persone e bisogna intervenire immediatamente con misure straordinarie per riportare pace e serenità in una comunità che non deve e non può passare per nemica degli animali”.

Gestione cookie