Ostia: sgomberato il cortile occupato dai rom accanto all’Ostello Litus Roma

Ostia: sgomberato il cortile occupato dai rom accanto all'Ostello Litus Roma
Ostia: sgomberato il cortile occupato dai rom accanto all’Ostello Litus Roma (Messaggero)

OSTIA – Dopo la segnalazione del Messaggero, la polizia municipale di Roma ha sgomberato nella mattinata di giovedì 7 agosto il cortile occupato da una famiglia di rom serbi accanto all’Ostello Litus Roma Hostel, l’unico ostello comunale romano, che accoglie fino a 16 mila turisti all’anno.

Il reportage del quotidiano di proprietà della famiglia Caltagirone aveva segnalato lo stato di precarie condizioni igieniche in cui viveva la decina di stranieri che occupa abusivamente un’area dell’ex colonia Vittorio Emanuele III, sul lungomare di Ostia.

Un’area che confinava con la parte dell’ex colonia gestita dal 2006 dalla cooperativa “Verderame”, un centro di proprietà comunale che era rimasto l’unica struttura, dopo la chiusura di quella del Foro Italico, per i giovani che cercano sul territorio comunale romano una sistemazione a poco prezzo.

Le finestre dell’ostello affacciavano sul cortile occupato dalla decina di rom, uomini, donne e bambini. Clienti e gestori del Litus avevano assistito alla macellazione di una capra ed avevano dovuto convivere con gli odori dei resti dell’animale e della scarsa igiene dovuta alla mancanza di acqua corrente. I gestori dell’ostello avevano denunciato la situazione ma senza ottenere nessun risultato, fino alla pubblicazione dell’articolo sul Messaggero.

L’occupazione abusiva rubava l’energia elettrica all’Acea con un allaccio fai-da-te. Nelle camerate è stato trovato anche un “compro-oro” e una moschea non segnalata. Riporta Giulio Mancini sul Messaggero:

Visto il reportage fotografico sulle raccapriccianti e antigieniche pratiche pubblicato da Il Messaggero, il comandante della polizia locale di Roma Capitale, Raffaele Clemente, ha ordinato al Nucleo di Sicurezza pubblica ed emergenziale, agli ordini di Antonio Di Maggio e Marco Milani, di provvedere immediatamente allo sgombero ed alla identificazione dei responsabili dell’occupazione. Una decina di agenti poco prima di mezzogiorno ha fatto irruzione nei cortili degli accampamenti e all’interno delle camerate occupate. Un’intera famiglia di rom serbi, dieci persone tra uomini, donne e bambini, è stata sorpresa nelle baracche e nel caravan parcheggiato proprio sotto le finestre dell’ostello. In un’atmosfera putrida e nauseabonda, i vigili sono stati costretti a muoversi tra sporcizia, escrementi umani, resti di animali abbrustoliti. Il capotribù, ritenuto responsabile della macellazione della capra documentata fotograficamente, è stato denunciato per maltrattamento di animali, occupazione abusiva di bene pubblico oltre che per furto di energia elettrica: il suo accampamento era allacciato abusivamente alla centralina dell’Acea. Gli zingari sono stati allontanati.

Sarà un braccio meccanico nelle prossime ore a distruggere le baracche e le roulotte dei rom. Una volta entrati all’interno dell’ex colonia, i vigili urbani si sono trovati di fronte ad un mondo ”parallelo”. In una camerata uno straniero aveva organizzato un negozio abusivo di ”compro oro”. In uno scantinato era stata allestita una moschea non segnalata all’amministrazione. In molte zone carrelli portabraceri per la vendita di pannocchie di mais. Nei prossimi giorni i vigili urbani procederanno ad un censimento per quantificare ed identificare gli occupanti: dall’esistenza del centro socio-abitativo, nessuno mai ha effettuato la conta dei residenti.

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