Otto marzo, vendute 15 milioni di mimose: per il 43% è un giorno come altri

Sono circa 15 milioni i ramoscelli di mimose donati in Italia in occasione della Festa della donna che sembra essere rimasto un punto fermo di una giornata che il 43 per cento delle interessate vuole trascorrere come tutti gli altri.

È quanto stima per l’8 marzo la Coldiretti nel sottolineare che sulla base di un sondaggio on line per il 43 per cento delle interessate si tratta di una giornata come le altre, il 29 per cento intende festeggiarlo curando la famiglia o le persone care, il 22 per cento dedicandolo a se stessa o al proprio benessere e il 6 per cento abbandonando pentole e fornelli.

Anche se la mimosa resta il fiore simbolo della festa, la produzione italiana è crollata di circa il 40 per cento a causa dell’ondata di freddo e gelo ma la qualità del fiore quest’anno sarà eccellente. È quanto stimato sempre dalla Coldiretti che  sottolinea, tuttavia, che, a differenza del passato, le mimose per la festa della donna 2010 saranno puntualissime proprio perché le temperature rigide ne hanno ritardato la fioritura e non hanno dovuto essere conservate in frigorifero.

Inoltre – sottolinea la Coldiretti – proprio grazie alla raccolta tardiva e alla proverbiale delicatezza del fiore, che non lo rende adatto alla conservazione ed al trasporto, gli acquisti di mimosa saranno sicuramente made in Italy. A causa dell’ondata di gelo i prezzi sono leggermente aumentati alla produzione (9 euro al chilo rispetto ai 7 euro del 2009). Questi lievi aumenti non dovrebbero comunque influire sul prezzo al dettaglio visto che la mimosa viene acquistata al commercio a chilo e poi rivenduta ai cittadini in ramoscelli i cui prezzi variano dai 5 ai 10 euro, valori – precisa la Coldiretti – molto lontani da quelli riconosciuti agli agricoltori.

È nel 1946 che la mimosa diviene il simbolo della festa della donna perché sboccia in questo periodo ed assume il significato di autonomia e libertà. Un fiore che dietro una fragilità apparente mostra – sottolinea la Coldiretti – una grande forza con la capacità di crescere anche in terreni difficili. Per conservare l’omaggio – conclude la Coldiretti – si consiglia di tagliare quanto prima gli steli che devono rimanere per due ore in acqua pulita e inacidita con due gocce di limone. Vanno quindi collocati in piena luce e mantenuti in ambiente fresco e umido perché la mimosa rilascia molta acqua attraverso la traspirazione e bisogna evitare che la grande perdita di liquidi faccia seccare rapidamente il fiore.

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