P3, Caliendo smentisce: “Mai stato a pranzo con Carboni al ristorante Tullio”

Pubblicato il 12 Settembre 2010 - 16:31 OLTRE 6 MESI FA

Il sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, smentisce quanto avrebbe riferito in un interrogatorio in carcere Arcangelo Martino, uno dei tre arrestati per la presunta associazione segreta P3, e cioè che nel corso di un pranzo al ristorante ‘Tullio’, presente Caliendo, si sarebbe discusso di come intervenire sulla Corte Costituzionale per salvare il ‘Lodo Alfano’.

”Non sono mai stato a pranzo da ‘Tullio’ con Carboni: ci sono stato alcune volte con magistrati, amici e colleghi, ma mai con Carboni che ho incontrato una sola volta a casa Verdini”. A tale proposito, Caliendo ribadisce – così come ha fatto nel corso del suo interrogatorio dinanzi ai magistrati di Roma lo scorso agosto – che durante il pranzo a casa Verdini, nel settembre del 2009, ”non ero presente quando si sarebbe discusso di ‘Lodo Alfano’ perché me ne ero andato via prima”.

In ogni caso, sottolinea Caliendo, ”se in talune occasioni possa essersi parlato di ‘Lodo Alfano’ o della causa Mondadori, ciò è  avvenuto così come oggi si parla dell’appuntamento del 15 dicembre prossimo alla Corte Costituzionale (quando si discuterà di legittimo impedimento – ndr), ma mai con l’intendimento di influenzare la Corte Costituzionale o la Cassazione. Non ho mai parlato con nessuno di ipotesi di questo tipo”.

Caliendo ricorda di essere ”amico intimo” di diversi giudici della Corte Costituzionale e dell’ex presidente della Cassazione Vincenzo Carbone: ”Quale motivo avrei avuto di fare ricorso ad intermediari” quali Lombardi, Martino o Carboni?

Il Sottosegretario alla Giustizia annuncia inoltre di ”aver dato incarico al mio avvocato di avviare indagini difensive che dimostrino la mia estraneita’. Quando sono stato interrogato – sottolinea – ho indicato una serie di testi o di persone che potevano confermare quanto da me sostenuto. Se non lo faranno i magistrati, sarò io a ricorrere a indagini difensive”.