P4, crociere, champagne e pedicure: le richieste di Papa

ROMA, 13 LUG – Una crociera da 11mila euro ma anche una bottiglia di champagne ''costosissima''. E poi massaggi, sedute di pedicure e manicure per la sua amica Lyudmyla durante i soggiorni in alberghi di lusso e un lungo elenco di incarichi e consulenze ottenute dalla moglie da ''società pubbliche di rilevanza nazionale''.

Nelle 400 pagine di nuovi atti depositati dai pm che indagano sulla P4, c'è l'intero elenco dei 'regali' che gli imprenditori hanno fatto al parlamentare del Pdl Alfonso Papa in cambio, secondo l'accusa, di notizie riservate su procedimenti giudiziari in corso e di 'protezione', come racconta uno di loro: ''io faccio l'imprenditore e nella mia ottica Papa era una persona importante con collegamenti politici e istituzionali da 'tenere buona'''.

La lista delle ''utilità'' ottenute dal parlamentare – nei confronti del quale pende una richiesta d'arresto che la Camera voterà il 20 luglio – è lunga ed è integrata da un'informativa della Guardia di Finanza.

L'armatore Nicola D'Abundo, sentito il 6 luglio scorso, racconta ad esempio di aver ''offerto all'onorevole Papa una crociera di diversi giorni in Tunisia'' e di ''aver pagato due, tre camicie al Papa dal camiciaio Alberelli''.

D'Abundo ha anche assunto sia l'amica del parlamentare Lyudmyla Spornyk, ''fittiziamente'' dal 2002 al 2007 presso la Gamba Service spa, sia la moglie, Tiziana Rodà, che ''ha lavorato per me, e cioè per le linee Lauro-Med Mar per quattro o cinque anni, fino al 2007''.

Dagli accertamenti svolti a partire dal 2001 dal nucleo della polizia tributaria di Napoli sulle ''eventuali consulenze e incarichi conferiti a Tiziana Rodà''
risulta che dalle aziende di D'Abundo la donna ha percepito circa 62mila euro.

Poca cosa rispetto agli introiti ottenuti per le consulenze di Telecom (275mila euro), Autostrade (117mila), Poste (45mila) e soprattutto Enel Distribuzione: 2,2 milioni in cinque anni. Il ''volume di affari'' della signora Papa è passato, scrive la Gdf, dai 21.220 euro del 2001 ai 428mila del 2009, con punte di quasi un milione nel 2006.

Anche l'imprenditore Alfonso Gallo racconta delle richieste di Papa. Prima soldi per l'associazione 'Liberali del Mediterraneo' che però a lui non piaceva. Così, prosegue, ''di lì a poco nacque la richiesta di diversificare le forme di pagamento, cosa che poi facemmo'', redigendo ''contratti fittizi di consulenza con persone di sua fiducia, come la dottoressa Darsena''.

L'accordo era che ''quello (con la Darsena, nrd) era solo il primo di diversi contratti che avremmo dovuto fare…mi disse che le consulenze fittizie si dovevano attestare per un anno a circa 35mila euro al mese''.

A parlare dei soggiorni in hotel di lusso sono invece Simone Chiarella (ex genero di Gaetano Caltagirone, finito in carcere in un'indagine della procura di Roma per bancarotta) e Pietro Andreola. ''Mi ha sempre chiesto utilità di vario genere – dice il primo -: viaggi, telefoni, cene, il pagamento per migliaia e migliaia di euro riferito ai soggiorni presso l'hotel De Russie di Roma per le sue amiche dell'Europa dell'Est''.

''In numerose occasioni – conferma il secondo – ho pagato con la carta di credito…intestata alla mia azienda Ca' D'Oro Spa il conto riferito a soggiorni di Alfonso Papa in prestigiosi alberghi di lusso di Roma, tipo l'Hassler, De Russie, Della Ville, Exedra, Eden ed altri alberghi costosissimi….Il Papa chiamava indicando l'albergo dove voleva andare e quando…E' successo almeno una ventina di volte in tutto fino a quando io mi sono scocciato e ho capito che il Papa era un approfittatore''.

Le affermazioni degli imprenditori sono state riscontrate dai militari della Gdf, che hanno rintracciato negli alberghi i conti lasciati da Papa e dalla sua amica Luda e, anche, la ricevuta di pagamento (in due tranche) della crociera effettuata da quest'ultima nel 2010. Così si scopre che gli imprenditori, oltre al conto dell'albergo, hanno dovuto pagare servizi extra per la donna: ''massaggio corpo 1h 2, pedicure, luxury manicure''.

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