Inchiesta P4: le carte e i legami di Bisignani

ROMA – L’appalto da nove milioni di euro per l’informatizzazione degli uffici di Palazzo Chigi, i contratti tra la Ilte, società cartiera piemontese e le Poste, i rapporti tra Luigi Bisignani e l’ex dg della Rai Mauro Masi circa il contenzioso con Michele Santoro per la chiusura di Annozero. Di questo si dovranno occupare i pm romani che vaglieranno le carte, poco più di un centinaio di pagine, qualche brano di interrogatorio e delle intercettazioni, giunte alla Procura capitolina da quella partenopea.

Il ”plico” napoletano, inviato dai pm Francesco Curcio e John Woodcock, i titolari dell’inchiesta napoletana sulla cosiddetta P4, è finito in un fascicolo aperto come modello 45, ossia senza indagati e ipotesi di reato. ”Al momento è poco il materiale giunto da Napoli – affermano gli inquirenti capitolini – e non sappiamo se in futuro arriveranno altre cose”. In sostanza i pm napoletani hanno inviato ai colleghi ”spunti di indagine” su eventi di competenza romana.

“Luigi Bisignani è amico di tutti, è l’uomo più conosciuto che io conosca. Bisignani è un uomo di relazione”, ha detto Gianni Letta. Gli inquirenti nella loro richiesta d’arresto per il manager dai mille legami ricordano però che “conoscere e avere informazioni che altri non hanno è la premessa indispensabile per esercitare il potere”.

Un “potere occulto gestito dall’uomo d’affari che quasi ogni giorno interferiva sulla politica di istituzioni e partiti, secondo la prospettazione dell’accusa”, scrive Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera. “Le informazioni riservate di Bisignani riguardano anche il presidente del Consiglio, come si evince dalla telefonata tra lui e la deputata del Pdl Michaela Biancofiore la sera di domenica 16 gennaio 2011. Lui, tifoso laziale, comincia a parlare di calcio, e subito dopo lei accenna a una cosa importante che riguarda il figlio di Ilda Boccassini, il procuratore aggiunto di Milano, titolare dell’inchiesta per concussione e prostituzione minorile a carico del premier”.

Ma in quella telefonata c’è dell’altro. Berlusconi è appena apparso in tv per dire che nelle sue feste ad Arcore non accadeva niente di male, annunciando di avere “uno stabile rapporto di affetto” con una donna dopo la separazione dalla moglie. Commenta Bisignani: “Adesso io spero che su questa fidanzata, così come abbiamo detto stasera, cada proprio il silenzio assoluto, che non si deve sapere mai chi è la fidanzata… Noi dobbiamo assolutamente preservare la privacy di questa signora”.

La Biancofiore avverte che la caccia è già cominciata, e mostra di conoscere l’interessata. Ancora Bisignani, riferito al videomessaggio di Berlusconi: “Se non ci fosse stata ‘sta cosa della fidanzata era perfetto”. Poi di nuovo un accenno – secondo chi intercetta – alla vecchia storia del figlio della Boccassini, utile a screditare il magistrato. La Biancofiore dice: “Poi domani ti dico quell’altra cosa che vabbè… me ne sono pentita, però… Sai com’è. Come dire (ride)… Uffa (ride)… Ciao”.

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