Paderno, niente pausa pipì in fabbrica: “Se ti scappa falla sul posto”

Paderno, niente pausa pipì in fabbrica: "Se ti scappa falla sul posto"
Paderno, niente pausa pipì in fabbrica: “Se ti scappa falla sul posto”

PADERNO – “Niente pipì, se ti scappa aspetti la pausa oppure la fai davanti al macchinario“. Per questo scioperano i lavoratori della Gipicco’s, una fabbrica di cosmetici di Paderno Dugnano, in provincia di Milano, che dà lavoro a una cinquantina di persone. Venerdì 27 giugno hanno incrociato le braccia per sei ore per il loro “diritto alla pipì” e denunciato le proprie condizioni al quotidiano la Repubblica.

C’è pure un avviso appeso in bacheca da Fabio Amodio, dirigente sindacale di Filtcem Cgil, sul quale si legge:

“Non è nella facoltà del datore di lavoro proibire in alcun modo ad alcuna persona di recarsi in bagno per esigenze fisiologiche, poiché lesivo del diritto naturale. Né stabilire quante volte una persona possa recarvisi, né invitare la stessa ad espletare le proprie funzioni direttamente sul macchinario, perché lesivo della dignità personale “.

Il sindacato ha già eletto tre rappresentanti Rsu, Maria Vacante, Giuseppe Morgani e Mondher Jendoubi, ma dall’azienda nessun commento. Raggiunta al telefono da Repubblica, Irene Inguaggiato, figlia del patron della Gipicco’s Salvatore, avrebbe infatti tagliato corto e rimandato un eventuale colloquio.

Amodio spiega che il clima, quasi stacanovista, all’interno della fabbrica è divenuto irrespirabile:

“Se un lavoratore chiede un permesso o mezza giornata di ferie per andare alle udienze scolastiche, l’azienda chiede una dichiarazione del preside della scuola.

“Non si riescono a ottenere le regole minime di rispetto del lavoro. E la risposta alle richieste di incontri è sempre la stessa: “I lavoratori non si meritano nulla” e “il sindacato non deve rompere le scatole”.

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