Padova. Occupano casa abusivamente: “Disagio sociale”, giudice li lascia andare

Padova. Romeni occupano casa abusivamente: rilasciati per "disagio sociale"
Padova. Romeni occupano casa abusivamente: rilasciati per “disagio sociale”

PADOVA – Hanno occupato abusivamente una casa, sfondando una finestra e la porta del garage. Per questo motivo i carabinieri di Cittadella, in provincia di Padova, ha arrestato quattro romeni: 3 uomini e una donna. Il magistrato di turno, però, li ha rimessi subito in libertà per “disagio sociale“. E i quattro, non contenti, sono tornati alla casa e hanno tentato nuovamente di occuparla.

A raccontare il caso, tra esasperazione e frustrazione, è Nicola Mazzonetto, direttore di Confservizi Veneto che vive a Piove di Sacco. La casa occupata abusivamente è stata lasciata in eredità alle sue figlie da uno zio paterno. Nessuna delle due ragazze al momento la occupa: una di loro studia a Seul, in Corea del Sud, e l’altra vive ancora con i genitori.

La casa, arredata e pronta per essere abitata, è così diventata l’obiettivo degli occupanti, scrive Silvia Bergamin sul Mattino di Padova:

“A Marsango di Campo San Martino, in via Busiago, si trova la villa che uno zio paterno ha lasciato in eredità alle figlie. Una casa arredata, abitabile, con tutti gli allacciamenti, luce e gas. Una casa che non viene frequentata spesso, dal momento che una delle figlie vive con la famiglia a Piove, mentre l’altra al momento è impegnata con gli studi all’università di Seul, in Corea del Sud.

La scoperta degli occupanti abusivi è stata fatta giovedì sera: «Sono stato avvisato», racconta Mazzonetto, «mi hanno riferito che gli scuri erano aperti. Ho chiamato subito il 112, mi sono recato sul posto e verso sera, saranno state le 18, insieme ai carabinieri di Piazzola sul Brenta, siamo entrati. Il portone del garage e una finestra erano stati divelti, quindi abbiamo capito che qualcuno era entrato. Subito ci siamo accorti che, sparsi, in cucina, c’erano alimenti, e poi scarpe e vestiti. Abbiamo persino trovato i due letti matrimoniali con delle coperte, ed erano cose che non avevamo sistemato noi».

Insomma, qualcuno aveva portato le proprie cose per viverci dentro. «Avevano acceso termosifone e caminetto, recuperando dal giardino la legna da ardere. Non c’era però anima viva all’interno, ma lo stato delle stanze parlava da solo, era decisamente eloquente».

A quel punto i carabinieri hanno disseminato alcuni punti di riferimento in casa, per capire se qualcuno sarebbe poi entrato: una porta semichiusa, una finestra accostata. E il proprietario è rimasto a vegliare: «Mi sono fatto tre notti in bianco per dare un volto ai miei “ospiti”». Ma non si è accorto di nulla. «Sabato mattina, alle 7.30, abbiamo notato che c’erano nuovi generi alimentari, il cestino della spazzatura svuotato, e pure qualche bottiglia di alcol».

 

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