PADOVA – Da sette anni è nella cella frigorifera dell’ospedale di Padova. Nessuno lo ha reclamato, nessuno sa chi sia. E così, dopo tutto questo tempo, è venuto il tempo seppellirlo anche se senza un nome. Per farlo però occorre una sentenza della magistratura, sempre che l’uomo rimanga senza identità.
E’ la storia di un uomo di mezz’età probabilmente straniero. I casi come quello di Padova sono aumentati negli ultimi anni, da quando il nostro Paese è divenuto meta di immigrati: a volte succede che muoiano senza documenti, magari lontani dai familiari, e questo rende complicato il riconoscimento. A volte si cerca di procedere con i test del Dna, ma solo se un parente si fa avanti. Altrimenti è la magistratura che decide di dare sepoltura ai morti, senza un nome sulla lapide.