Padova, tredicenne “troppo effeminato”: tribunale lo toglie alla mamma

Padova, tredicenne "troppo effeminato": tribunale lo toglie alla mamma
Padova, tredicenne “troppo effeminato”: tribunale lo toglie alla mamma

PADOVA – “Troppo effeminato” perché vive in un contesto esclusivamente “femminile, con la madre e le sorelle”: con questa motivazione il Tribunale di Padova ha deciso di togliere alla sua mamma un ragazzino di 13 anni.

Un ragazzino che tra l’altro già in passato era finito in tribunale, dopo che la madre ne aveva denunciato il padre per abusi sessuali. Un processo che, ricorda il Mattino di Padova, si era concluso con una assoluzione per insufficienza di prove, anche se nella sentenza, sostiene l’avvocato della madre, Francesco Miraglia, “si dice che non si ha motivo di dubitare dei fatti raccontati dal bambino”.

Dopo quell’assoluzione la Procura di Padova ha fatto ricorso. Nel frattempo, però, il Tribunale dei minori ha emesso un primo provvedimento di allontanamento, e ha stabilito che il ragazzino frequenti tutti i giorni dalle 7 alle 19, una comunità diurna.

Ed è qui che i responsabili della comunità notano quelli che definiscono atteggiamenti effeminati del piccolo, li segnalano ai servizi sociali che a loro volta ne fanno relazione al Tribunale, e così i genitori vengono convocati in udienza.

Scrive Claudio Malfitano sul Mattino di Padova:

È proprio su questo secondo decreto del tribunale, che dichiara «entrambi i genitori decaduti dalla responsabilità genitoriale», che nascono i dubbi della madre e del legale. La relazione dei servizi sociali parla di «problematiche relazionali profonde e segnali di disagio psichico» di vario tipo. Poi il passaggio più contestato: «Il suo mondo affettivo risultava legato quasi esclusivamente a figure femminili e la relazione con la madre appariva connotata da aspetti di dipendenza, soprattutto riferendosi a relazioni diadiche con conseguente difficoltà di identificazione sessuale, tanto che in alcune occasioni era andato a scuola con gli occhi truccati, lo smalto sulle unghie e brillantini sul viso. Emergeva poi un forte conflitto di lealtà con la madre». In realtà la donna contesta questo episodio: «È successo in terza elementare per una festa di Holloween – racconta – In ogni caso per me anche se fosse omosessuale non sarebbe certo un problema».

Ma secondo i servizi sociali il ragazzino soffre di un “disturbo della personalità, e “nella relazione con i pari e gli adulti è aggressivo, provocatorio, maleducato, tende a fare l’eccentrico. Tende in tutti i modi ad affermare che è diverso e ostenta atteggiamenti effeminati in modo provocatorio”, si legge nel decreto. Atteggiamenti forse non proprio inusuali tra i ragazzini di oggi. Ma che per il tredicenne in questione potrebbero significare l’allontanamento definitivo anche dalla madre.

 

 

 

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