Padre Nostro cambia. Tentazione, non più indurci in ma allontanaci da

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Gennaio 2018 - 11:36 OLTRE 6 MESI FA
Papa Francesco corregge il Padre Nostro. In Autunno arriva la nuova versione

Padre Nostro cambia, tentazione: allontanaci da e non più indurci in

ROMA – Cambia il Padre Nostro: già a fine anno nelle chiese italiane si reciterà una versione differente della più conosciuta e diffusa delle preghiere cristiane. Quella che, secondo il Vangelo di Luca (11,1) fu insegnata da Gesù stesso ai suoi discepoli. Prima di noi lo hanno già fatto i francesi e a dicembre scorso era stato proprio Papa Francesco a sollevare la questione, nella settima puntata del programma omonimo, Padre Nostro, condotto da don Marco Pozza su Tv2000.

Oggetto dell’annosa discussione è la frase “non ci indurre in tentazione”. “Non è una buona traduzione – aveva ammonito il Papa – sono io a cadere, non è lui che mi butta nella tentazione per poi vedere come sono caduto. Un padre non fa questo, un padre aiuta ad alzarsi subito”. E ora il Consiglio Permanente della Cei ha stabilito di convocare un’Assemblea Straordinaria dei vescovi in autunno (12-14 novembre 2018). Durante quell’assise sarà sottoposta all’approvazione dei presuli italiani la terza edizione del Messale Romano nel suo complesso e, contestualmente, si procederà alla riforma del Padre Nostro.

Il problema è come tradurre il verbo latino “inducere”, tramandatoci dalla Vulgata di San Girolamo. Nel testo originale greco del Vangelo di Matteo si legge “eisenénkes”, dal verbo eisféro, che per secoli è stato tradotto con l’inducere latino, da cui l’indurre italiano. La nuova formulazione dovrebbe essere: “Allontanaci da” o “Non abbandonarci alla tentazione”.

Della controversia sulla preghiera più nota del cristianesimo si è parlato nei mesi scorsi quando in Francia si è detto appunto addio al vecchio Padre Nostro. Dopo anni di discussioni sulla giusta traduzione, la nuova versione francese non include più il passaggio “ne nous soumets pas à la tentation” (“non sottometterci alla tentazione”), che è stato sostituito con una versione ritenuta più corretta: “Ne nous laisse pas entrer en tentation” (“non lasciarci entrare in tentazione”).

Dopo mezzo secolo – la controversa versione venne introdotta il 29 dicembre 1965 – la Conferenza episcopale transalpina ha quindi optato per la nuova traduzione del Notre Père. Per aiutare i fedeli a memorizzarla, la nuova preghiera è stata distribuita in decine di migliaia di copie nelle chiese di Francia. Il cambio ufficiale è avvenuto domenica 3 dicembre. Ora anche in Italia si provvederà a correggere la preghiera per antonomasia.