ROMA – Papa Giovanni XXIII non ha mai perseguitato Padre Pio da Petrelcina: nel volume “Oboedientia et pax. La vera storia di una falsa persecuzione” il giornalista Stefano Campanella ricostruisce le accuse del Sant’Uffizio al santo di San Giovanni Rotondo, rivelando documenti fino a oggi custoditi negli archivi vaticani, accuse a cui Papa Roncalli decise di non credere dopo aver ascoltato il giudizio dell’arcivescovo di Manfredonia Andrea Cesarano.
Il teologo domenicano Paul-Pierre Philippe infatti non credette alle dichiarazioni di Padre Pio, che sosteneva di non aver “mai baciato una donna. Anzi dico davanti al Signore neppure volevo dare baci alla mamma: la facevo piangere perché non le scambiavo i suoi baci, ma avrei creduto far male”. Dichiarazioni che alle orecchie del domenicano suonarono false, tanto da portarlo ad affermare: “la Chiesa teme e trema per lei – e ancora – Padre Pio è passato insensibilmente da manifestazioni minori di affettuosità (con le sue donne ‘predilette’) ad atti sempre più gravi, fino all’atto carnale”.
Padre Pio fu dipinto da Philippe come un “falso mistico, che è consapevole che le sue stimmate non sono da dio, e ciò nonostante lascia costruire tutta la sua “fama sanctitatis”su di esse, ma, peggio ancora, egli è un disgraziato sacerdote, che approfitta della sua reputazione di santo per ingannare le sue vittime”, realizzando così “la più colossale truffa che si possa trovare nella storia della Chiesa”. Peccati da punire con severe repressioni secondo il teologo che stilò la relazione, come la sospensione delle Confessioni e della Messa, fino al “trasferimento in un convento lontano”.
La fortuna di Padre Pio, che potè continuare a seguire i suoi fedeli in regime ”controllato”, furono il buon senso di Papa Roncalli, a lungo ritenuto suo persecutore, e le dichiarazioni dell’arcivescovo di Manfredonia Cesarano, che spiegò a Giovanni XXIII che quanto scritto contro Padre Pio erano ”tutte calunnie”, e che i baci incisi nelle registrazioni relative alle visite dei fedeli nelle stanze del religioso non avevano nulla di peccaminoso, poichè baci alle stimmate sulle mani del santo: “per carità, non si tratta di baci peccaminosi. Posso spiegarti cosa succede quando accompagno mia sorella da Padre Pio”, diceva Cerasano al Papa. Un Papa ‘buono’ che mai perseguitò il santo di San Giovanni Rotondo e che ebbe l’intelligenza di cercare la verità, invece di credere alle calunnie che in un solo giorno di indagine furono raccolte nella requisitoria negativa contro il religioso di Pietrelcina.