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Palermo, maresciallo dei carabinieri si uccide sparandosi nell’aula bunker di Ucciardone

Tragedia nel carcere di Ucciardone, a Palermo, dove un maresciallo dei carabinieri si è sparato negli uffici dell’aula bunker.

Un maresciallo dei carabinieri si è ucciso sparandosi con la pistola di ordinanza negli uffici dell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo in cui venne celebrato il primo maxiprocesso alla mafia.

Il carabiniere, 50 anni, lavorava negli uffici riservati all’ascolto delle intercettazioni.

Sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno tentato di rianimarlo ma non c’è stato nulla da fare.

Un’immensa tragedia per quanti lavoravano da anni insieme al militare.

Secondo indiscrezioni il militare avrebbe vissuto un momento di depressione legato a problemi di salute.

Carabiniere suicida all’Ucciardone, ennesimo caso nel 2020

Purtroppo, il numero di eventi simili nel 2020 sembra essere in linea con l’anno 2019, uno dei più neri.

Nel corso del 2019 infatti sono stati ben 69 gli eventi suicidiari segnalati dagli osservatori che si occupano del delicato settore.

De Lieto (LISIPO), appello a Lamorgese

“Ancora un suicidio – ha dichiarato Antonio De Lieto, Segretario Generale del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.) – di un operatore delle Forze dell’ordine.

Il LI.SI.PO. tutto si unisce all’immenso dolore della famiglia del Maresciallo Maggiore dei carabinieri e dell’Arma che piange un validissimo Comandante stimato da tutta la cittadinanza di Calitri, che si è tolto la vita.

Purtroppo amaramente siamo costretti a registrare che il “virus suicida” miete sempre più vittime nelle file delle Forze dell’Ordine.

Al riguardo il LI.SI.PO. si chiede: c’è qualcosa che non va nelle Forze dell’Ordine?

La strategia di contrasto al fenomeno suicidi nelle Forze di Polizia, attuata dai vertici ministeriali a giudizio del LI.SI.PO. è palesemente fallimentare.

Signor Ministro dell’Interno – ha continuato de Lieto – questo suicidio è uno di una lunga serie i cui numeri sono “scioccanti”.

Questa O.S. LI.SI.PO. ha sempre chiesto ai signori del “palazzo romano” un pool di psicologi a stretto contatto con gli operatori della sicurezza, in modo tale da intervenire per tempo su qualsiasi situazione sospetta che l’appartenente alle Forze dell’Ordine stia vivendo, assicurando allo stesso modo il necessario supporto al fine di evitare il verificarsi di qualsiasi atto drammatico.

Ad oggi signor Ministro, a giudizio del LI.SI.PO. – ha concluso de Lieto – nulla è cambiato, il “virus suicida” la fa sempre più da padrone e il numero dei suicidi nelle file degli operatori della sicurezza  sale sempre più in alto.

Signor Ministro dell’Interno, troppe mamme, troppe mogli e troppi figli piangono gli appartenenti alle Forze di Polizia che si sono suicidati e attendono da lei Signor Ministro la giusta strategia finalizzata a debellare per sempre il “virus suicida” nelle Forze dell’Ordine”. (fonte ANSA)

 

 

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