Palermo. Donna morta in ospedale: indagati sette medici

Pubblicato il 12 Gennaio 2012 - 14:14 OLTRE 6 MESI FA

PALERMO – La Procura palermitana ha iscritto sette medici dell’ospedale Cervello nel registro degli indagati, per la morte di Grazia Maria Li Vigni, la donna morta a un mese da un intervento di interruzione della gravidanza. Secondo i primi rilievi dell’autopsia, poi sospesa perche’ erano emersi degli elementi che farebbero ipotizzare reponsabilita’ mediche, un problema cardio-vascolare avrebbe portato alla morte della donna.

La sospensione dell’autopsia, che proseguira’ nel pomeriggio, si era resa necessaria proprio per consentire l’iscrizione nel registro degli indagati dei medici che cosi’ , trattandosi di un esame irripetibile, avranno la possibilita’ di difendersi dall’accusa di omicidio colposo.

Grazia Maria Li Vigni era stata ricoverata nel reparto di ginecologia e ostetricia e, dopo l’aborto avvenuto il 5 dicembre, avrebbe iniziato ad accusare problemi cardiovascolari che, almeno dai primi rilievi, non sarebbero pero’ connessi con l’intervento.

Per questi disturbi si e’ recata due volte nel pronto soccorso e il 6 gennaio e’ morta. L’inchiesta e’ coordinata dall’aggiunto Maurizio Scalia e dal sostituto, Gianluca De Leo.  Tra i sette medici iscritti nel registro degli indagati, quattro di loro prestano servizio nel pronto soccorso dell’ospedale Cervello, uno nel reparto di cardiologia, gli altri due in pneumologia.