Palermo: manca la benzina, salta il processo

Giuseppe Sucameli e Vito Martino dovevano comparire in aula a Palermo per essere processati ma il Gup ha dovuto rimandare tutto al 30 novembre perchè mancava il buono benzina per il cellulare che avrebbe dovuto portare i due detenuti in tribunale.

Doveva essere un rito abbreviato, una di quelle formule processuali studiate per accorciare i tempi della giustizia italiana. Ma ad allungare la durata del processo “Eolo” in corso a Palermo davanti al Giudice per l’udienza preliminare Daniela Troja ci si è messa la mancanza di benzina. Il cellulare che doveva portare in tribunale gli imputati è rimasto a secco e, davanti all’impedimento al Gup non è rimasto che rimandare il processo al 30 novembre.

Saltata, quindi, la requisitoria dei pubblici ministeri  Ambrogio Cartosio e Pierangelo Padova, prevista per la mattinata del 24 novembre. Il Nucleo piantonamento e traduzioni del carcere di Trapani ha comunicato alla cancelleria del giudice l’impossibilità di trasportare gli imputati detenuti Giuseppe Sucameli e Vito Martino, per la mancanza del buono che sarebbe dovuto servire per l’acquisto del carburante.

Il processo riguarda presunte infiltrazioni mafiose nell’affare dell’eolico: le famiglie di Cosa nostra trapanese avrebbero esercitato pressioni su politici e amministratori locali per ottenere concessioni e favori.

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