A Palermo scuola “modello” salvata da fondi extra, ma dalla Spagna

Cinque bidelli per pulire una scuola di 20 mila metri quadrati, classi accorpate, cancellate le ore di storia dell’arte al ginnasio e ridotte quelle di italiano, corsi di studio ad indirizzo sperimentale soppressi a causa dei ‘tagli’ tranne quello finanziato dal governo spagnolo. Succede al liceo classico statale Meli di Palermo, una scuola ”modello” che negli ultimi anni è stata all’avanguardia per quanto riguarda strutture e offerta formativa, dove a causa dei tagli della riforma Gelmini quest’anno sono stati assegnati due collaboratori scolastici in meno, e sono diminuiti anche gli insegnanti.

E’ cambiata inoltre l’offerta formativa e sono a rischio anche le attività extracurriculari il pomeriggio. ”Il numero dei collaboratori per ciascuna scuola è definito dalla riforma in base al numero di studenti, e non rispetto alle dimensioni degli edifici” dice il dirigente scolastico Salvo Chiaramonte. ”E’ chiaro che per ragioni di sicurezza e mancanza di personale – continua – non siamo nelle condizioni di garantire lo svolgimento di attività pomeridiane ogni giorno, come facevamo l’anno scorso”.

A causa della riforma non saranno più attivati anche i corsi di studio sperimentali, che prevedevano oltre alle materie tradizionali lo studio di informatica, diritto, francese e inglese. ”Tagliando i finanziamenti alla scuola – aggiunge il preside – tutti corsi sperimentali saltano, quelli che abbiamo attivato in passato andranno ad esaurimento. Ne abbiamo mantenuto solo uno che prevede l’insegnamento della lingua spagnola – conclude il preside – perché è finanziato dal ministero della pubblica istruzione spagnolo”.

Così mentre il governo italiano ”taglia” i corsi sperimentali, quello spagnolo investe nella diffusione della lingua all’estero. ”E’ cambiata anche l’offerta formativa dei licei classici – dice la vicepreside e docente di latino e greco Giuseppina Buscemi – sono state ridotte le ore di insegnamento di italiano al ginnasio, che passano da 5 a 4 alla settimana e aumentate quelle delle materie scientifiche”. ”I corsi di studio – conclude la vicepreside – sono omologati cancellando un percorso avviato 15 anni fa, che permetteva una diversificazione dell’offerta formativa per riproporre un liceo classico che non esiste più da tempo”.

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