Palermo, sparatoria nel quartiere Zen: feriti padre e figlio. Nel conflitto a fuoco ferito anche un 35enne Palermo, sparatoria nel quartiere Zen: feriti padre e figlio. Nel conflitto a fuoco ferito anche un 35enne

Palermo, sparatoria nel quartiere Zen: feriti padre e figlio. Nel conflitto a fuoco ferito anche un 35enne

La notizia ha iniziato a circolare in città nelle prime ore del pomeriggio

Un raid! C’è stato un raid allo Zen 

Si torna a sparare nel difficile quartiere della periferia di Palermo.  Altre due le vittime, sono padre e figlio. L’agguato è avvenuto in via Fausto Coppi. I due uomini, feriti da colpi di arma da fuoco sono stati soccorsi e trasportati all’ospedale Villa Sofia. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e gli agenti di polizia che hanno già individuato alcuni bossoli sull’asfalto. Le notizie sono ancora frammentarie e ancora non è chiaro il movente dell’aggressione. 

Nel quartiere, tra il bene e il male

Quello dello Zen, nella periferia di Palermo, è un quartiere ad altissima dispersione scolastica e ad altissima penetrazione malavitosa. Qui i conti si regolano ancora così, a pistolettate. Già, perché la sparatoria di oggi non è certo la prima. Alcune sono finite anche in tragedia. L’ultimo episodio risale allo scorso 9 marzo: un 32enne è stato colpito durante una sparatoria. Ma è un peccato. Perché questo è anche il quartiere della solidarietà, dove i figli sono ancora i figli di tutti. E dove l’associazionismo è attivo con molteplici iniziative di recupero e reintegro, nella scuola e nel lavoro. 

Palermo, sparatoria nel quartiere Zen: feriti padre e figlio. Ecco chi sono

I feriti nella sparatoria allo Zen a Palermo, scrive Blog Sicilia, “sono il padre Giuseppe Colombo di 57 anni e il figlio Antonino Colombo di 36 anni. Nel conflitto a fuoco secondo le prime informazioni ci sarebbe un terzo ferito Letterio Maranzano di 35 anni. I feriti sono stati trasportati all’ospedale Villa Sofia. Giuseppe Colombo ha una ferita di striscio. Il figlio sarebbe più grave. I medici gli hanno fatto una tac e sono in corso accertamenti”.

 

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