Pamela Mastropietro, l'avvocato della famiglia: "Pur di difendere l'immigrazione parlano delle vittime..." (foto Ansa) Pamela Mastropietro, l'avvocato della famiglia: "Pur di difendere l'immigrazione parlano delle vittime..." (foto Ansa)

Pamela Mastropietro, l’avvocato della famiglia: “Pur di difendere l’immigrazione parlano delle vittime…”

Pamela Mastropietro, l'avvocato della famiglia: "Pur di difendere l'immigrazione parlano delle vittime..." (foto Ansa)
Pamela Mastropietro, l’avvocato della famiglia: “Pur di difendere l’immigrazione parlano delle vittime…” (foto Ansa)

ROMA – “Pur di difendere l’immigrazione spostano l’attenzione sulle vittime, vorrei che tutti potessero vedere le immagini drammatiche e demoniache che raffigurano il corpo di Pamela per come è stato ridotto. A livello di opinione pubblica ci si dovrebbe interrogare su cosa succede quando le famiglie chiedono aiuto alle strutture pubbliche”

L’avvocato Marco Valerio Verni, lo zio di Pamela Mastropietro, intervistato da Radio Cusano, se la prende con chi “per difendere l’immigrazione sposta l’attenzione sulle vittime”:

“C’è questo vizio – dice l’avvocato – di spostare l’attenzione sulle famiglie e sulle eventuali manchevolezze. Penso che le famiglie, ove avessero mancato in qualcosa, abbiano già pagato con la perdita del loro. Quello che accade in una famiglia deve rimanere all’interno delle mura domestiche. A livello di opinione pubblica ci si dovrebbe interrogare su cosa succede quando le famiglie chiedono aiuto alle strutture pubbliche. Bisognerebbe capire come funzionano queste strutture, queste comunità terapeutiche?

Sulla decisione del gup che ha respinto la richiesta di rito abbreviato per Oseghale. “Abbiamo accolto con molto favore la coraggiosa scelta del gup di rigettare questa richiesta e rinviare a giudizio Oseghale per tutti i capi d’imputazione, compresa la violenza sessuale –ha affermato Verni-. In termini di pena, non era da escludere una condanna all’ergastolo anche col rito abbreviato, ma pensare che per l’ennesima volta un imputato, accusato di reati così diabolici, potesse godere di un’eventuale sconto di pena sarebbe stato aberrante. Credo che il giudice abbia operato in totale autonomia da qualsiasi influenza, se ci può essere stato qualche condizionamento c’è stato forse nella fase precedente, ma l’ho notato soprattutto a livello mediatico, visto che su Pamela è stato detto di tutto e di più in senso negativo per spostare l’attenzione su di lei e sulle eventuali mancanze della sua famiglia. Vorrei che tutti potessero vedere le immagini drammatiche e demoniache che raffigurano il corpo di Pamela per come è stato ridotto, credo che a quel punto tutti avrebbero un’idea più chiara su cosa sia successo”.

 

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