ROMA – Ora dopo ora, sempre più dettagli inquietanti emergono sull’omicidio di Pamela Mastropietro. L’ultima ricostruzione degli investigatori è da film horror: Innocent Oseghale, dopo aver ucciso e sezionato la ragazza in venti pezzi ha poi usato la candeggina probabilmente per cancellare le prove di uno stupro. Questa la ricostruzione secondo gli investigatori. Ricostruzione riportata dal Messaggero.
I carabinieri di Macerata ieri hanno smentito riti voodoo o cannibalismo. L’autopsia, i prelievi (compresi i tamponi vaginali) e gli esami tossicologici diranno se la ragazza è stata stuprata e se ha assunto eroina, come dice il suo aguzzino.
Purtroppo dalle prime indiscrezioni dopo l’autopsia si parla anche di tagli che fanno pensare anche a sevizie precedenti alla morte e una possibile lunga agonia.
E a casa del nigeriano, l’uomo fermato per l’omicidio, con il luminol, secondo alcune indiscrezioni apparse oggi sui giornali, sono emerse tracce di sangue ovunque.
Pamela Mastropietro è la 18enne romana allontanatasi lunedì pomeriggio dalla comunità di recupero di Corridonia (Macerata) e poi ritrovata ieri mattina cadavere. Il suo cadavere, sezionato in due tronconi è stato ritrovato in due trolley lasciati nottetempo in un fossato che costeggia una strada di campagna a Pollenza, sempre nel Maceratese. Per l’omicidio è stato fermato un ragazzo nigeriano di ventinove anni.
“Pamela era una ragazza meravigliosa, dolce e affettuosa con tutti. La storia con Andrej l’ha fatta cambiare totalmente. Quello le dava la roba, la faceva drogare pesantemente” racconta un amico di Pamela Mastropietro (che preferisce rimanere anonimo). Lo stesso amico spiega ancora che i due “si sono lasciati grazie all’intervento della famiglia di Pamela. E subito dopo lui è stato arrestato. Si spacciava per pugile e rapinava i ragazzini, era considerato un vero malavitoso in zona”.