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Pamela Mastropietro, nelle ore in cui veniva uccisa i cellulari dei nigeriani muti. Erano in casa di Innocent

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Pamela Mastropietro, la 18enne uccisa a Macerata

ROMA – Grazie all’analisi delle celle telefoniche, gli inquirenti hanno scoperto che il 30 gennaio, quando Pamela Mastropietro è stata uccisa, sia Innocent Oseghale che gli altri due nigeriani, sono entrati nella casa in via Spalato a Macerata, e tra le 12 e le 19 i cellulari di tutti e tre gli indagati sono rimasti muti, non hanno fatto né ricevuto telefonate. L’ ipotesi è che proprio in quel lasso di tempo sia stato commesso il delitto.

Intanto, nel soggiorno della casa di Innocent, dove è stata uccisa e fatta a pezzi la 18enne, è stata trovata la traccia di un piede. I carabinieri hanno quindi preso le impronte di Awelima Lucky e faranno lo stesso con Lucky Desmond.

Nonostante il caso sia chiuso, “le indagini proseguono”,  spiega il procuratore Giovanni Giorgio, 24 ore dopo aver disposto i fermi per i due nigeriani. Oggi lunedì 12 febbraio i carabinieri del Ris faranno un nuovo sopralluogo in via Spalato a Macerata. E la Procura depositerà la richiesta di convalida del fermo nei confronti di Awelima e Desmond: entro 48 ore il gip dovrà fissare l’udienza.

 

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