Pamela Mastropietro, a rischio condanna all'ergastolo di Oseghale per un difetto di notifica Pamela Mastropietro, a rischio condanna all'ergastolo di Oseghale per un difetto di notifica

Pamela Mastropietro, a rischio condanna all’ergastolo di Oseghale per un difetto di notifica

Pamela Mastropietro, a rischio condanna all'ergastolo di Oseghale per un difetto di notifica
Pamela Mastropietro (nella foto Ansa): a rischio condanna di Oseghale per un difetto di notifica

ROMA – Rischia di saltare per un difetto di notifica la condanna all’ergastolo di Innocent Oseghale. Il nigeriano, accusato dell’omicidio della 18enne Pamela Mastropietro e già condannato in primo grado all’ergastolo, ha fatto valere tramite i suoi legali un difetto di notifica avvenuto nei primi mesi dell’indagine, quando era rinchiuso nel carcere di Montacuto (Ancona). 

Secondo quanto sostenuto dalla difesa, gli accertamenti tecnici medico legali e tossicologici effettuati sul corpo smembrato di Pamela, sarebbero stati notificati solo all’avvocato di Oseghale e non allo stesso indagato, come previsto dal Codice di Procedura Penale. 

A scapito del nigeriano, tuttavia, ci sarebbe la scelta dello stesso di farsi recapitare la corrispondenza presso lo studio del suo avvocato, dove aveva eletto il suo domicilio. Ma cosa succede se il presunto difetto di notifica dovesse essere riconosciuto? A spiegarlo è l’avvocato Marco Valerio Verni, lo zio di Pamela che ha assunto la difesa della parte civile al processo.

Intervistato da Fanpage l’avvocato Verni spiega che così risulterebbero nulli gli accertamenti iniziali: “Rischieremmo di perdere alcuni esami medico legali e tossicologici sul corpo di Pamela, sarebbe più difficile, a quel punto, dimostrare l’accoltellamento, ma anche l’overdose, paradossalmente. Ma Pamela, chiaramente, non è morta di freddo”.

Fonte: Fanpage

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