Pamela Mastropietro, foto con delle siringhe inviate ai genitori Pamela Mastropietro, foto con delle siringhe inviate ai genitori

Pamela Mastropietro, foto con delle siringhe inviate ai genitori

Pamela Mastropietro, foto con delle siringhe inviate ai genitori
Pamela Mastropietro, foto con delle siringhe inviate ai genitori

ROMA – Non c’è pace per la famiglia di Pamela Mastropietro, la ragazza il cui corpo è stato trovato fatto a pezzi dentro due trolley. I genitori della ragazza hanno infatti ricevuto delle foto di alcune siringhe. A raccontare cosa sta passando la famiglia Mastropietro in questo momento è stato lo zio della ragazza, l’avvocato Marco Valerio Verni: “Possiamo escludere con certezza che sia stata Pamela a procurarsi un’overdose, se overdose c’è stata. Pamela odiava gli aghi e quei buchi sul polso che sembra le abbiano trovato non ci convincono. Di sicuro non è stata lei a farsi l’iniezione, ma le è stata fatta da qualcun altro: per stordirla, iniettarle un anestetico, perché si voleva abusare di lei? Mia nipote è stata fatta passare come una drogata all’ultimo stadio, ma non era così”, spiega.

Poi parla di quelle foto della vergogna che sono state spedite in questi giorni alla famiglia: “Le va resa giustizia, perché non si può infangare la memoria di una ragazza che non può più difendersi, né distruggere una famiglia. Mia sorella ha ricevuto foto offensive da sconosciuti con siringhe e altre cose del genere, ed è una madre distrutta dal dolore”.

“Siamo devastati dal dolore – aggiunge il legale – ma vogliamo la verità fino in fondo, perché riteniamo che la nostra sia la battaglia di tutto il mondo civile contro le barbarie, e non ne faccio una questione di colore e razza”.

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