MACERATA – La seconda autopsia sul corpo di Pamela Mastropietro sconvolge i medici legali. “La peggiore della nostra vita”, dicono coloro che hanno analizzato ed esaminato il corpo depezzato e scarnificato della giovane di 18 anni il cui cadavere è stato trovato in due valigie vicino Macerata.
Melania Rizzoli su Libero quotidiano scrive che nel referto il medico legale Antonio Tombolini parla di “depezzamento, scarnificazione, sezionamento di parti di derma, muscolatura e seni”. Inoltre è stato impossibile reperire alcuni organi, come il cuore e parte del pube, oltre alla scomparsa di una parte del collo di Pamela. La causa della morte è una “intossicazione acuta da xenobiotici per via endovenosa probabilmente indotta, oltre ad una ferita da punta e taglio alla parte bassa della porzione postero-laterale destra del torace”, ma determinare l’entità dell’emorragia non è stato possibile dato che il corpo era fatto a pezzi:
“Lo smembramento in vari pezzi del corpo è stato eseguito con grossi strumenti da taglio, ed è stato mutilato in più punti, testa, torace, mammelle, bacino, monte di venere, mentre le braccia e le gambe sono state ridotte ciascuna in due parti”.
I diversi pezzi del cadavere di Pamela sono infatti stati dissanguati e lavati con una sostanza a base di cloro, prima di essere deposti nelle valige e abbandonato nel fossato. L’ipotesi dunque è che la giovane sia morta per overdose e successivamente il suo cadavere sia stato smembrato, umiliato e vilipeso.