Pamela Mastropietro, Pars: "Abbiamo cercato di convincerla a non andarsene" Pamela Mastropietro, Pars: "Abbiamo cercato di convincerla a non andarsene"

Pamela Mastropietro, Pars: “Abbiamo cercato di convincerla a non andarsene”

Pamela Mastropietro, Pars: "Abbiamo cercato di convincerla a non andarsene"
Pamela Mastropietro, Pars: “Abbiamo cercato di convincerla a non andarsene”

MACERATA – Hanno cercato di convincerla a restare in comunità, ma non ci sono riusciti. Gli operatori del Pars di Corridonia raccontano il momento in cui Pamela Mastropietro ha lasciato il centro dove era ospite. “L’abbiamo seguita a piedi e abbiamo tentato di dissuaderla, le abbiamo anche offerto di parlare con la famiglia e di accompagnarla”, scrive la cooperativa in una nota. Pamela però non si è lasciata convincere e si è allontanata, non voleva tornare nella comunità, ma nella sua fuga verso Macerata ha trovato la morte, una morte brutale e violenta.

Nella nota rilasciata dalla Pars si legge il dolore degli operatori, che hanno tentato di farla rimanere. Ma Pamela, 18 anni compiuti, era libera di andarsene. La struttura, infatti, non può obbligarla a rimanere: “E’ stato prontamente rilevato dai nostri operatori, uno dei quali ha seguito a piedi la ragazza ed ha cercato in tutti i modi di dissuaderla dal suo intento di allontanarsi, offrendole anche di parlare con la famiglia e, in extremis, di accompagnarla alla stazione. Visto che la ragazza continuava ad allontanarsi, ferma nell’idea di non tornare indietro, l’operatrice si è recata rapidamente a recuperare un’auto per cercare di farla salire con sé, ritornata sul posto la ragazza era scomparsa, probabilmente avendo recuperato un passaggio da qualche autista. Immediatamente – sottolinea la nota – sono stati informati tutti i familiari a noi noti (mamma e nonna), i servizi competenti e i carabinieri di quanto accaduto”.

La Pars rompe per la seconda volta il riserbo annunciato il 1° febbraio per descrivere nel dettaglio la sequenza temporale dell’allontanamento della ragazza dalla comunità di Corridonia, “perché sulla stampa è stato sollevato il sospetto di una scarsa vigilanza”: “La nostra struttura non ha carattere di contenimento coatto e non può impedire con la forza la permanenza dell’ospite che vuole abbandonarla. Comprendiamo e condividiamo appieno i sentimenti di dolore della mamma e la sua ricerca di chiarezza e giustizia, confidiamo pienamente negli organi inquirenti perché facciano rapidamente piena luce sui fatti accaduti”.

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