ROMA – Se ne torna a casa Soter Mulè agli arresti domiciliari per omicidio colposo: lo ha deciso il gip del Tribunale di Roma Marco Mancinetto nei confronti dell’ingegnere di 42 anni, coinvolto nella morte di una ragazza di 24 anni, Paola Caputo, dopo un gioco erotico avvenuto sabato scorso a Roma.
Un’altra ragazza, che era legata assieme alla vittima con la tecnica giapponese dello shibari, è ancora ricoverata in ospedale in coma farmacologico.
L’arresto di Mulè è stato convalidato al termine dell’interrogatorio avvenuto a Regina Coeli. Il gip ha derubricato l’ipotesi di reato da omicidio preterintenzionale a omicidio colposo in considerazione che le ragazze erano consenzienti. Mule’, difeso dall’avvocato Antonio Buttazzo, ha risposto alle domande del gip il quale ha ritenuto pero’ di tramutare la custodia cautelare in carcere in arresti domiciliari.
”E’ stato un incidente, una fatalità. Sono distrutto per Paola ma ditemi come sta Federica”, ha detto l’uomo uscendo dal carcere. Nel corso dell’interrogatorio di convalida dell’arresto con il gip Marco Mancinetti, Soter Mule’ avrebbe spiegato che il gioco erotico consisteva nel ”legare le due ragazze e non nello strozzarle con le funi. La fatalità tragica è stata nel fatto che Federica – ha proseguito – si è sentita male crollando a terra svenuta causando lo strozzamento di Paola che è stata spinta in alto dal peso dell’amica”.
L’ingegnere avrebbe inoltre affermato che nel corso del pratica erotica, avvenuta all’interno di un garage nella zona della Bufalotta, il suo ruolo si sarebbe limitato solo ”all’assistere senza fotografare o effettuare riprese con telecamere”. Mule’ ha confermato che già in passato aveva effettuato questo tipo di pratica erotica ma non ha saputo specificare con chi delle due ragazze. All’uomo non sono state fatte contestazioni in relazione al materiale pornografico rinvenuto nella sua automobile, nel pc e nell’appartamento dove vive.