Paolo Armenise morto nello speronamento a Milano: fermati tre marocchini

Paolo Armenise morto nello speronamento a Milano: fermati tre marocchini
Paolo Armenise morto nello speronamento a Milano: fermati tre marocchini

MILANO – C’erano tre marocchini alla guida della vettura che lo scorso 12 giugno, per sfuggire a un posto di blocco dei carabinieri sul raccordo della A1 a Milano, travolsero l’auto di un architetto, Paolo Armenise, 48 anni, provocando un incidente nel quale l’uomo rimase ucciso. Almeno questo è il sospetto dei carabinieri che li hanno individuati a Milano e posti in stato di fermo con l’accusa di omicidio a seguito di dolo eventuale, resistenza a pubblico ufficiale, traffico di stupefacenti e ricettazione.

Secondo quanto spiegato dai carabinieri del Comando provinciale di Milano, che hanno condotto le indagini in concorso con la polizia stradale, i tre forse fuggivano a folle velocità proprio perché avevano da nascondere qualche traffico illecito nell’ambito degli stupefacenti. Ma al momento questa è solo un’ipotesi e, sino alla convalida dei fermi, non verranno fornite ulteriori dettagli.

L’incidente, nel quale ha perso la vita Armenise, architetto di Carrara con uno studio avviato a Milano, è avvenuto attorno alle 17 di giovedì: un’Audi, sulla quale si sospetta ci fossero i tre marocchini fermati, non ha rispettato un ordine di accostare intimato da un carabiniere della Compagnia di San Donato impegnato in un servizio di controllo di routine all’altezza di via Ripamonti, a Milano.

L’auto scappò a folle velocità, pare a oltre 170 chilometri orari (ma per determinarlo con esattezza è stata disposta una perizia cinematica), e raggiunse l’ingresso della tangenziale. Quindi, si immise nel traffico su un raccordo dell’autostrada A1 senza rallentare. Il guidatore non riuscì così ad evitare il tamponamento della Jeep di Armenise, così forte da far cappottare il grosso fuoristrada, il cui conducente morì all’istante.

Gli occupanti dell’Audi invece, nonostante l’impatto, riuscirono a fuggire. Almeno fino a martedì sera, secondo i sospetti degli investigatori.

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