Paolo Bargiggia: "Poliziotti bulli con i deboli". Il sindacato di Polizia gli risponde così Paolo Bargiggia: "Poliziotti bulli con i deboli". Il sindacato di Polizia gli risponde così

Paolo Bargiggia: “Poliziotti bulli con i deboli”. Il sindacato di Polizia gli risponde così

ROMA – “Poliziotti gringos con la povera gente. Quelli che ho incontrato sono quasi tutti degli sceriffi bulli con stivali e occhiali da sole”, così su Twitter il giornalista Paolo Bargiggia.

Il giornalista sportivo, in uno scambi di tweet con alcuni utenti ha anche scritto:

“Chi la multa l’ha fatta dovrebbe pulire i cessi con la lingua fino alla pensione”.

Toni accesi e forti contro la polizia, in particolare quella municipale di Milano, oggi alle prese con l’emergenza coronavirus.

E così proprio da uno dei sindacati di polizia (Fsp) è arrivata una replica durissima.

Giuseppe Camardi, Segretario Provinciale Fsp di Milano, infatti ha trovato ingiustificabile la violenza verbale dei diversi tweet di Paolo Bargiggia.

“Massacrando con cinismo assoluto – spiega Camardi – operatori di Polizia impegnati a svolgere il proprio dovere.

I poliziotti non si svegliano la mattina per multare quanta più gente possibile, ed è disgustoso leggere che un giornalista, inveisca in maniera assurda contro la Polizia stradale.

Questa non è critica – ragiona il sindacalista -, è solo gettare fango su un intero Corpo. E’ mancanza di rispetto assoluta“.

Valter Mazzetti, segretario generale Fsp dice a Bargiggia:

“Si registrano, soprattutto sui social, molte incursioni violente di contestatori, a volte anche personaggi pubblici, che dimostrano nei confronti delle forze dell’ordine un’insofferenza e un odio come sempre ingiustificati.

Addirittura qualcuno, come Vittorio Sgarbi, istiga a una non meglio precisata ‘ribellione’ a ciò che deriva dalle leggi, dall’autorità costituita, che si può anche contestare ma in ben altre sedi e in ben altri modi.

Non è assolutamente tollerabile che si risponda così ai sacrifici di migliaia di operatori in divisa, che mettono a rischio la propria salute quadruplicando gli sforzi quotidiani per rispondere ai propri doveri.

Anche quelli imposti dall’emergenza Covid 19.

Se poi sono le norme a non piacere, si cerchi di cambiarle, senza scagliarsi contro chi, quelle disposizioni è chiamato, senza discrezionalità alcuna, a far rispettare nell’interesse della collettività”.

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