Papa Francesco parla ai movimenti che compongono il mosaico del mondo cattolico e rivolge un invito su tutti: “Uscite, uscite”. Li rimanda “alle periferie dell’esistenza”, sulla falsa riga di quanto raccomandato ai cardinali all’indomani della sua elezione. Ma con un’enfasi che fa di questo suo discorso – durato 38 minuti, il più lungo finora del suo pontificato – un manifesto dell’impegno cattolico nel mondo.
“Uscendo – ha aggiunto – può capitare un incidente, ma io preferisco una Chiesa incidentata a una Chiesa malata perché chiusa, come una stanza che non vede aria per un anno intero”. Una Chiesa incastrata “nelle sue insicurezze, in strutture caduche” che imprigionano Cristo stesso: “A volte – ha detto il Papa – se lo sentiamo bussare non è perché vuole entrare, ma perché vuole uscire e noi non glielo lasciamo fare”.