Giallo sul “papello” di Riina: “Fu trovato, fotocopiato e poi sparì”

Il papello che proverebbe la trattativa Stato-Mafia sarebbe stato trovato cinque anni fa dai carabinieri, fotocopiato e poi messo a posto. A rivelarlo, secondo quanto ricostruisce Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera, due militari, uno dei quali partecipò alla perquisizione della casa di Ciancimino.

I carabinieri andarono in una villa sul lungomare dell’Addaura affittata dal figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo nel febbraio 2005, per Massimo Ciancimino non furono trovati né il famoso «papello» con le richieste di Totò Riina allo Stato al tempo delle stragi del ’92 né altri documenti del padre.

Protagonista di quell’operazione è Antonello Angeli, allora capitano. A rivelare questi particolari e il ruolo di Angeli, che sarebbe inquisito per favoreggiamento dalla Procura di Palermo il 6 ottobre scorso è stato un altro carabiniere, il maresciallo Saverio Masi. Nel verbale riguardo ai loro colloqui si legge, riferisce Bianconi: «su quanto riferitogli dal capitano Angeli a proposito di una perquisizione domiciliare a Ciancimino Massimo, durante la quale egli (Angeli, ndr) ebbe ad avvisare telefonicamente il suo superiore comandante del reparto operativo del rinvenimento di documentazione relativa ai rapporti tra istituzioni e Cosa nostra (cosiddetto papello), nonché del perentorio ordine da questi ricevuto di non procedere al sequestro poiché si sarebbe trattato di documentazione già acquisita».

Angeli avrebbe anche detto a Masi «di avere proceduto comunque a fare una fotocopia di detta documentazione, a mezzo di un suo fidato collaboratore, e di averli poi riposti nel luogo ove erano stati rinvenuti».

Un altro maresciallo presente alla perquisizione, Sebastiano Lecca, aveva già raccontato che mentre erano a casa di Ciancimino il capitano Angeli ordinò di guardare anche in un magazzino lì vicino. E lì, racconta Lecca, lui stesso trovò, «all’interno di un grosso scatolo di cartone, copiosa documentazione dattiloscritta e manoscritta». Lecca ha parlato anche di molti fogli, «in particolare ricordo a quadretti, manoscritti a penna».

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