Parma, 21enne nigeriano aggredì più volte i carabinieri: dai domiciliari al carcere Parma, 21enne nigeriano aggredì più volte i carabinieri: dai domiciliari al carcere

Parma, nigeriano aggredì più volte i carabinieri: dai domiciliari al carcere

Parma, 21enne nigeriano aggredì più volte i carabinieri: dai domiciliari al carcere
Una volante dei carabinieri (foto ANSA)

PARMA – Aggravamento della misura cautelare, dai domiciliari al carcere, nei confronti di un nigeriano di 21 anni, richiedente asilo, ritenuto responsabile di diversi episodi di aggressione a partire dai primi mesi dell’anno. Il foglio di soggiorno per lo straniero, rilasciato dalla Questura di Parma il 12 marzo 2018, è scaduto il 18 agosto dello stesso anno. La misura della custodia in carcere è stata disposta dal tribunale della città emiliana ed è stata eseguita dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Parma.

Il giovane era stato arrestato, una prima volta, il 27 gennaio scorso per resistenza a pubblico ufficiale per aver colpito e morso, questo il quadro accusatorio, i carabinieri all’interno del Parco Ducale durante un controllo. In quella circostanza un gruppo di sei connazionali, aveva preso le difese dei miliari. Processato per direttissima è stato sottoposto all’obbligo di firma.

Poi nel maggio scorso è stato denunciato per interruzione di pubblico servizio per aver minacciato con un ombrello il conducente di un autobus e aver colpito con calci e pugni i carabinieri. E’ stato così sottoposto agli arresti domiciliari evasi, però, in due occasioni.

Il giudice condividendo l’impostazione della Procura ha ritenuto non solo la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ma altresì l’esigenza di cogenti esigenze cautelari, connesse al comportamento tenuto dall’imputato dopo la commissione dei fatti e pur in presenza di plurimi arresti. In particolare, la misura degli arresti domiciliari si è dimostrata, spiega la Procura di Parma, radicalmente insufficiente a fronteggiare il rischio di recidiva, dato che il 21enne l’ha più volte violata nell’arco di pochi giorni denotando, secondo gli investigatori, una incapacità ad auto contenere pulsioni criminogene, di modo che ogni misura diversa dalla custodia cautelare in carcere si è palesata inadeguata. (fonte AGI) 

Gestione cookie