Parma, trucca concorso per favorire la madre dei suoi figli. Primario neurologia indagato

Pubblicato il 14 Maggio 2010 - 10:51 OLTRE 6 MESI FA

Ospedale Maggiore di Parma

Ha truccato un concorso per favorire la madre dei suoi figli. A finire nei guai il professor Gian Camillo Manzoni e la dottoressa Paola Torelli del Maggiore, accusati di aver falsificato un concorso per ricercatore nel 2005 nel reparto di neurologia dell’ospedale di Parma. Ora i due sono indagati per abuso d’ufficio.

Lui, 64 anni, è direttore del reparto di neurologia. Lei, 39enne, nel 2005 lavorava come borsista nel Centro cefalee. Hanno due figli insieme, due gemelli che portano il cognome della madre ma che tutti, nell’ospedale Maggiore, sanno essere anche del primario. Tanto che a chi gli faceva le congratulazioni per il lieto evento, lui ha sempre risposto, anche pubblicamente, con sinceri ringraziamenti.

La pubblicità della loro relazione non ha però impedito ai due di truccare la gara per un posto da ricercatore bandito dopo che una docente di Neurologia è andata in pensione. Secondo l’accusa le domande della prova scritta sarebbero state “tarate” dal professor Manzoni, con la compiacenza dei commissari esterni, sugli studi della Torelli nel campo delle cefalee. Ma le irregolarità, venute alla luce grazie a un esposto presentato da una ragazza esclusa dalla gara, non finivano qui. Nel regolamento dei concorsi pubblici, infatti, è espressamente vietato che i membri della commissione abbiano rapporti di parentela e di affinità fino al quarto grado fra di loro o con i candidati. Il neurologo invece era anche il presidente della commissione, composta anche da altri due membri esterni, Emilia Silvana Martignoni e Giuseppe Orefice, anch’essi indagati per abuso d’ufficio.