ISOLA DEL GIGLIO – Don Vittorio Dossi, il parroco di Giglio Castello è discreto ma preciso, quando racconta a Radio 24: “Una persona molto autorevole, non posso dire di più, mi ha detto che quello (il comandante della Costa Concordia Francesco Schettino, ndr) era sceso dalla nave con il telefonino, il computer, gli effetti personali… cioè: non è che è scivolato in mare casualmente insieme al secondo in comando, il terzo in comando… tutti nella stessa scialuppa. E’ stata una cosa voluta, organizzata, non improvvisata. Sul perché l’abbia fatto ci possono essere mille ragioni, magari voleva coordinare da terra le operazioni di salvataggio… fatto sta che non è scivolato, ecco”.
Parole di chi ha spalancato le porte della chiesa ai naufraghi arrivati sull’Isola de Giglio, che smentiscono la versione che Schettino (foto), ora agli arresti domiciliari nella sua Meta di Sorrento, ha dato ai magistrati di Grosseto: “Sono inciampato e scivolato dentro una scialuppa”.
Parroco contro parroco, si può dire, visto che quello di Meta di Sorrento, il paese di cui è originario Schettino, padre Gennaro Starita, ha detto che “umanamente l’hanno ucciso”, mostrando rabbia nei confronti dei media e della “gogna” alla quale è stato sottoposto in questi giorni il comandante dalla scorsa notte agli arresti domiciliari nella sua casa in penisola sorrentina.