Pasquale Zagaria scarcerato per fine pena: ottenuto il ricalcolo in Cassazione degli anni da scontare Pasquale Zagaria scarcerato per fine pena: ottenuto il ricalcolo in Cassazione degli anni da scontare

Pasquale Zagaria scarcerato per fine pena: ottenuto il ricalcolo in Cassazione degli anni da scontare

Pasquale Zagaria è stato scarcerato per fine pena. Il fratello di Michele Zagaria è tornato in libertà dopo il ricorso presentato dai suoi legali grazie al quale ha ottenuto dalla Corte di Cassazione un ricalcolo degli anni di reclusione da scontare. 

Zagaria era detenuto al 41bis nel carcere di Milano Opera dallo scorso 22 settembre. Lì rientrò dopo 5 mesi di cure ai domiciliari concessi all’inizio della pandemia per la grave patologia di cui è sofferente.

Il ricalcolo ottenuto dai legali di Zagaria 

Grazie al ricalcolo Pasquale Zagaria ha ottenuto uno sconto di pena di tre anni: da 22 a 19. Fu il giudice di sorveglianza di Sassari, lo scorso aprile, a farlo uscire di prigione, lo stesso che ha poi sollevato questione di legittimità costituzionale nei confronti del decreto del ministro Bonafede.

Zagaria è affetto da tempo da una grave neoplasia: nei primi mesi della pandemia da coronavirus i suoi avvocati ne chiesero la scarcerazione per motivi di salute.

L’ospedale di Sassari, che gli prestava assistenza, non era più in grado di curarlo proprio a causa dell’emergenza coronavirus.

Il Tribunale di Sorveglianza sardo chiese quindi al Dap di individuare una struttura di detenzione alternativa. Ma quell’istanza rimase lettera morta e fu così che per Zagaria si aprirono le porte del carcere.

I giudici gli accordarono la detenzione domiciliare a Brescia, per una durata di cinque mesi, innescando uno strascico di polemiche e anche di timori, soprattutto in chi si adoperò per assicurarlo alla Giustizia. 

Massimo Giletti contro la scarcerazione di Zagaria

Contro quella scarcerazione si schierò duramente Massimo Giletti durante una puntata di Non è l’Arena andata in onda l’aprile scorso. “Io mi vergogno come cittadino italiano”, disse il conduttore, accusando il Dap (il Dipartimento di Amministrazione Pentitenziaria) per non aver rispettato l’impegno di apparire in trasmissione.

 “Non mi si dice – le parole del conduttore di Non è l’Arena – prima vengo, poi non vengo, non riesco a collegarmi… ci vuole serietà”. 

Giletti aveva all’epoca ripercorso la vicenda: “Ho in mano l’ordinanza del dottor De Vito e della dottoressa Soro. Il 25  marzo il boss Zagaria manda un certificato medico chiedendo la scarcerazione per gravi motivi di salute. Il 31 marzo il Tribunale di Sorveglianza chiede la verifica al presidio sanitario, che conferma. A quel punto i magistrati allertano il Dap il 9 aprile, chiedendo in quale struttura trasferire il detenuto. Non arriva nessuna risposta dal Dap, mi risulta che sia stato indicato l’ospedale di Cagliari, non adatto a un boss. Stranamente non vengono indicate né la struttura di Roma né quella di Viterbo. Il 23 aprile Soro e De vito prendono atto del silenzio del Dap e stabiliscono che Zagaria può andare a casa. Il 24 aprile, la beffa: il Dap indica il carcere di Viterbo, ma è troppo tardi”.

In seguito a quelle parole contro le scarcerazioni del Dap Giletti è stato oggetto di minacce ed è stato messo sotto scorta. 

Scarcerati anche i nipoti di Michele Zagaria

Solo pochi giorni fa erano tornati in libertà anche i tre nipoti di Michele Zagaria, arrestati dai carabinieri del Ros nelle scorse settimane, nell’ambito di un’indagine della Dda di Napoli.

Il Tribunale del Riesame di Napoli ha infatti annullato l’ordinanza di custodia cautelare per Filippo Capaldo, figlio di Beatrice Zagaria, sorella di Michele, e i fratelli Nicola e Mario Francesco.

 

 

 

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