Pass per spostamenti tra regioni dal 26 aprile, 3 ipotesi: autocertificazione, tessera sanitaria, card Pass per spostamenti tra regioni dal 26 aprile, 3 ipotesi: autocertificazione, tessera sanitaria, card

Pass per spostamenti tra regioni dal 26 aprile, 3 ipotesi: autocertificazione, tessera sanitaria, card

Un pass per gli spostamenti tra le regioni a partire dal 26 aprile. Il governo sembra orientato a introdurre questa novità perché il 26 aprile non diventi l’apertura delle gabbie. Cioè spostamenti incontrollati di mandrie di persone in tutta Italia. Con il rischio che il virus si propaghi e che ci ritrovassimo di nuovo punto e a capo. Le 3 ipotesi in campo sono: autocertificazione, tessera sanitaria e card.

Pass per spostamenti tra regioni: autocertificazione, tessera sanitaria o card

Il pass dovrebbe servire dal 26 aprile non solo per spostarsi da una regione all’altra, ma anche per partecipare a determinati eventi. Per esempio, concerti, spettacoli o eventi sportivi.

Cos’è il pass? Sostanzialmente sarà un sistema unico di raccolta informazioni. Una sorta di certificato che dimostri una delle tre condizioni richieste: vaccinazione, test negativo nelle ultime 48 ore, avvenuta guarigione.

Inizialmente dovrebbe essere usata l’autocertificazione. Troppo poco il tempo per mettere a punto un altro sistema. In seguito le informazioni potrebbero essere raccolte tutte sulla tessera sanitaria

Ma il vero obiettivo sembra essere quello del pass o quello della App. Il pass sarebbe un’anteprima della green card europea. Una tessera che raccolga le informazioni sanitarie rilevanti. Ma la green card potrebbe anche avere un formato digitale, per esempio un codice Qr rilevabile tramite app sullo smartphone. Ed è qui che potrebbe rientrare in gioco la app Io, il cui precedente fallimento è sotto gli occhi di tutti.

Il pass potrebbe essere dato direttamente dalle farmacie, dai medici di base, dalle Asl o dagli uffici postali.

Le richieste delle Regioni sul coprifuoco

Le Regioni chiedono un passo in più sulle riaperture, dalle palestre ai ristoranti, dal coprifuoco al pass. Ma il Governo mantiene. Per il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, “si poteva riaprire di più, ad esempio le palestre con le lezioni individuali che non sono fonte di particolare contagio. Su qualche dettaglio potremmo collaborare col Governo per migliorare le misure”.

Più netto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, che plaude alla stagione delle riaperture, ma, avverte, “alcune cose ancora non tornano”. Nel mirino, in particolare, il coprifuoco alle 22 ed il pass per gli spostamenti. Se prima, spiega il governatore, “senza vaccini” si mangiava nelle zone ‘gialle’ “all’interno di bar e ristoranti”, con tutte le norme di prudenza previste, “dobbiamo poterlo fare anche ora, quando riapriremo”. Inoltre, aggiunge, “se apriamo i ristoranti la sera, non può restare il divieto di movimento dopo le 22. In Italia si va a cena alle 20.30 o alle 21. Non vedo il bisogno di fare ingozzare gli avventori in pochi minuti perché deve scappare a casa”.

Quanto al pass, rileva il governatore ligure, “non tutti i cittadini potranno avere il vaccino nelle prossime settimane, e non per loro scelta. Quindi una persona deve potersi spostare per lavoro, studio e tutte le altre motivazioni già previste. Altrimenti fino a luglio almeno potranno muoversi solo le persone con più di 60 anni, mentre tutti gli altri dovranno aspettare il proprio turno del vaccino, paralizzando il Paese”.

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